Il Maestro del Barolo
Giovanni Manzone
Et però credo che molta felicità sia agli homini
che nascono dove si trovano i vini buoni.
Leonardo da Vinci (1452 – 1519)
Cari amici di VIPLANDIA…. Il vino non è semplicemente alimento ma è sopravvivenza, è piacere, è ricchezza da sfoggiare, è ricchezza per chi lo produce, è contatto con la Divinità e Misticismo, è medicina, è rimedio spesso solo apparente ai mali della vita e del vivere è ritualità laica è legame con la terra e le stagioni, è fonte di unione o purtroppo di guerre tra i popoli, è seduzione e sensualità: è ed è stato insomma tutto questo e molte altre cose per ciascuno di noi come per tutti quelli che ci hanno preceduto su questo ben strano Pianeta.
Conseguenza evidente a mio modesto avviso che ciascun produttore così come ogni appassionato consumatore dovrà trovare ed intraprendere le proprie motivazioni in un lavoro che pur se spesso ricco di soddisfazioni è altresì pieno in termini di tempo e fatiche. Personalmente posso solo ringraziare tutti coloro i quali svolgono onestamente e al meglio questo lavoro per il loro impegno e di cui vi racconto le loro storie e regalarci momenti indimenticabili a volte intellettualmente e sensorialmente stimolanti o altresì talvolta deludenti ma sempre frutto del loro lavoro e delle generazioni precedenti.
In questo magnifico racconto ci avventuriamo in Piemonte nel Nord Italia per condividere in assoluto uno dei gioielli della regione. La storia della cantina Manzone è un racconto che inesorabilmente ti lascia nel segno e comincia nel 1925, quando Giovanni Manzone fonda l’azienda e rappresenta una delle realtà vitivinicole più storiche e radicate di Monforte d’Alba.
Castelletto, località sotto il comune di Monforte d’Alba, sorge nel centro geografico delle colline del Barolo, riconosciute patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco
Oggi con una nuova cantina più ampia e funzionale si innestano con gli edifici realizzati agli inizi del secolo scorso che rimangono come sempre suggestivi e dominano la corte di questa panoramica cascina.
Attualmente l’azienda è condotta da Giovanni, nipote del fondatore, dalla moglie Rita Roggero e dai figli Mauro e Mirella con la collaborazione enologica da parte di Gianfranco Cordero garantisce un ottimo supporto tecnico e un’ottima garanzia per la qualità dei vini prodotti.
Cinque generazioni di vignaioli che hanno coltivato, da oltre un secolo, gli stessi vigneti, svelando ogni segreto e potenzialità della terra nella quale hanno deciso di vivere e lavorare. Un’avventura familiare di fatiche, stenti, orgoglio e rivoluzioni che ha segnato la storia stessa del Barolo e del vino delle Langhe alla quale i Manzone hanno dedicato le loro migliori energie e la loro naturale vocazione imparando a esprimere in ciascuna etichetta l’essenza viva di un terra generosa e nobile capace di regalare vini di perfetto equilibrio, impareggiabile eleganza e straordinaria longevità.
La buona altitudine (400-450 metri sul livello del mare), l’estrema pendenza delle vigne e l’incredibile terroir favoriscono una bassa produzione naturale di uva. Nascono in questo modo vini che sono accessibili anche da giovani, ma che restano tra i più concentrati e longevi dell’intero comprensorio del Barolo. La famiglia Manzone sono da sempre rispettosi dell’ecosistema e cercano di limitare il più possibile gli interventi contro gli insetti applicando la lotta integrata.
Lo stile tradizionale è il filo che unisce tutta la gamma di etichette di questa piccola cantina: lieviti autoctoni e botti grandi accompagnano dalla fermentazione all’affinamento le uve vendemmiate con estrema attenzione. Qui vengono prodotti Barolo d’autore, vinificati in maniera tradizionale, ma generosamente fruttati ed equilibrati, sempre espressivi e piacevoli. Vini di difficile comparazione, dal cuore e dal carattere immenso. Una realtà sicuramente da scoprire.
https://youtu.be/ov0OW1vY890
Storicamente nel 1925 Giovanni Manzone acquista il “Ciabot del Preve” (casa del Parroco) e avvia la vinificazione a Monforte d’Alba. La famiglia Manzone ha acquistato negli anni importanti vigneti sulla storica collina di “Castelletto” e “Gramolere” due cru di punta a Monforte d’Alba. Negli ultimi anni Mauro (2005) e Mirella Manzone (2012) hanno affiancato il padre Giovanni nella gestione dell’azienda.
Mauro è diplomato presso la rinomata Scuola Enologica di Alba e Mirella laureata in scienze e tecnologie alimentari. La tenuta Manzone si trova a Monforte d’Alba, in Piemonte, nella porzione sud-orientale delle colline delle Langhe. Manzone possiede 8,5 ettari (circa 20 acri) di vigneti e utilizza solo uve coltivate in azienda. L’intera produzione è di circa 50.000 bottiglie all’anno.
Come parlare di Barolo evitando nel contempo di dire banalità oppure cosa assai peggiore dando informazioni imprecise o errate nel goffo tentativo di entrare in dettagli pedoclimatici assolutamente al di là delle mie competenze! Ognuno ha la propria storia, le proprie idee e la propria percezione di ciò che voglia dire essere oggi un produttore di Barolo Docg nonché di cosa significhi vivere oggi in Langa e di come questi aspetti si siano modificati negli ultimi anni o negli ultimi decenni.
Ogni anno l’uomo modifica il proprio territorio, alterandone l’aspetto e, spesso, l’essenza stessa. Nelle ultime decadi, i cambiamenti nel territorio e nel modo di vivere tra queste colline sono stati profondi e sono tra loro, ovviamente, profondamente interconnessi. Insieme ai boschi, purtroppo, si è perso molto anche il senso della comunità: molte vecchie famiglie sono emigrate e l’unione di una volta fra le persone è andata in parte perduta.
La qualità della vita in queste terre è più che buona ma si auspica una maggior solidarietà fra gli abitanti e una maggior attenzione per i servizi al cittadino, soprattutto per quegli aspetti che potrebbero proprio portare a ritrovare quella solidarietà andata in parte persa.
Il Barolo è uno dei simboli dell’Italia nel mondo esso ha profondamente cambiato le vite e la percezione delle famiglie che lo producono e di conseguenza della Manzone! E’ stato lui a portare gli stranieri in queste terre permettendo di iniziare a conoscere le diverse generazioni turisti del vino e confrontarsi con culture diverse e persone straordinarie.
Essendo un’azienda famigliare evita di stare molti giorni in viaggio all’estero per visitare i propri clienti ma adotta una politica inversa soprattutto di ospitarli e farli venire a visitare l’Azienda e il territorio un patrimonio unico! Negli ultimi anni, i vignaioli si viaggiava davvero tanto col dubbio di esagerare.
Le generazione degli anni ’90 e 2000 hanno molto promosso il Barolo all’estero tra Stati Uniti, Inghilterra, Giappone respirando uno spirito nuovo, ricco di entusiasmo e solidarietà di fronte a un mondo sconosciuto da conquistare grazie al prestigio del Barolo. Oggi la situazione è cambiata e si è forse persa quella “Magia”che caratterizzava i primi viaggi quando si era accolti con entusiasmo come fossimo stati delle Star.
Le persone, le loro visioni delle cose e i gusti del mercato cosmopolita cambiano continuamente e oggigiorno ogni promozione ha un effetto di breve durata. L’esperienza all’estero molto sintetica perché troppi dettagli sulle vigne, i suoli, le esposizioni e le pratiche di vigna e di cantina non sempre vengono compresi. È per questo motivo che è fondamentale portare i clienti e gli appassionati stranieri a visitare le terre del Barolo e le aziende: è l’unico modo per poter comunicare efficacemente il lavoro dei vignaioli e delle proprie produzioni.
Le Langhe: da semplici colline coperte di vigne a Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Il risultato fu alquanto sorprendente: il Barolo era tra i due o tre vini italiani più noti venduto quasi esclusivamente all’estero e anche quello consumato in Italia era bevuto, per circa l’85%, da turisti stranieri. Iniziava così a emergere una realtà che per molti versi è ancora attuale: i consumatori stranieri, appassionati amanti del buon gusto, non solo apprezzavano maggiormente questo grande rosso ma ne conoscevano le caratteristiche e le aree di produzione molto meglio degli italiani.
Sicuramente per i produttori la loro presenza è stata di stimolo sia per migliorare la qualità dei prodotti sia per approfondire le conoscenze delle colline e sulle differenze fra le varie aree e le varie vigne. Nel corso delle visite in cantina la famiglia Manzone cerca di fornire anche un supporto culturale ai visitatori per dare un senso più profondo alla loro visita raccontando il vino per ciò che è, cioè il frutto della millenaria cultura oltre che coltura della vite.
Molti visitatori soprattutto stranieri apprezzano sinceramente questo approccio e restano profondamente stupiti che la visita e la degustazione siano tenute direttamente dai produttori essendo abituati soprattutto nelle grandi cantine ad essere ricevuti da addetti alla comunicazione ma meno idonei a comunicare gli aspetti più schietti del proprio lavoro. La viticoltura e le pratiche di cantina sono cambiate molto negli ultimi decenni, ma il loro fascino rimane immutato.
I confini del mondo si sono ristretti, grazie ai media, ai social network e alla facilità di viaggiare e ora il Barolo è venduto in tutto il mondo. Attualmente, gran parte della produzione è venduta all’estero: Nord Europa, Germania, Svizzera, Francia, Stati Uniti, Canada, Giappone e Cina rappresentano i principali mercati internazionali. Sono certo che questo racconto sarà un primo capitolo di una grande avventura quella della famiglia Giovanni Manzone e dei figli Mauro e
La Collezione Giovanni Manzone.
Langhe ‘Rosserto’ Rossese Bianco
è un raro vitigno autoctono che mostra al palato toni di nocciola e terrosi davvero piacevoli insieme a toni di nettarina e pompelmo bianco. Di medio corpo e che mostra una grande combinazione di freschezza e consistenza, questo bellissimo vino si degusta al meglio nei prossimi cinque anni.
Caratteristiche del vino
“Le Ciliegie” – Barbera D’Alba
Di color rubino impenetrabile, Le Ciliegie 2015 regala un naso intensamente fruttato nel quale spiccano le note ben mature di ciliegia, mora e mirtillo nero oltre a garbate sensazioni di “Mon Chéri”; i sentori di fiori di glicine e quelli speziati della vaniglia, della noce moscata e della cannella ne completano, affiancati da una sfumatura di sottobosco, l’interessante bouquet. L’ingresso al palato svela un vino ampio, ricco, dall’ottimo corpo e dalla spiccata morbidezza; la ben presente freschezza e una tessitura tannica piacevolmente nervosa gli conferiscono equilibrio e facilità di beva; più che adeguata la persistenza. Una Barbera d’Alba Doc capace di esprimere appieno le caratteristiche del vitigno nonché quelle della storica Denominazione che l’ha vista nascere.
Caratteristiche del vino
‘La Marchesa’ Barbera D’Alba
Questa Barbera è stata affinata per 16 mesi in grandi fusti prima dell’imbottigliamento. I toni di amarena e lampone rosso si scontrano con i minerali affumicati al naso. Al palato ha una meravigliosa freschezza e verve con strati di ribes rosso vivo, semi di melograno e terroir vulcanico, con sfumature salate e affumicate. La freschezza e il meraviglioso senso della consistenza lo fanno davvero cantare.
Caratteristiche del vino
Barolo “Gramolere”
Il Nebbiolo è un vitigno “difficile”: non scende a compromessi, non si rende banalmente accattivante. Questo è vero già a partire dal suo colore mai troppo carico, mai “smargiasso, ma sempre caldo, vellutato, sobrio. La vigna “Gramolere” di Monforte d’Alba, una delle Menzioni Geografiche Aggiuntive previste per il Barolo Docg, si estende fra i 320 e 480 metri di quota circa con esposizione compresa tra sud e sud-ovest. Le vigne aziendali si sviluppano, su suoli ricchi di sabbie e scheletro, tra i 350 e 480m s.l.m.. Mostra meravigliosi minerali polverosi con petali di rosa rossa e frutti rosso vivo con pot-pourri fiorati al naso. Il palato ha una sensazione in bocca morbida con strati di graziosi sapori di guava e amarena con toni di terra umida e tartufo bianco. Splendidamente bilanciato, ha una lunga strada da percorrere.
Caratteristiche del vino
Il Barolo ‘Bricat’
come è giusto che sia, molte caratteristiche col vino appena descritto, a iniziare dall’ancora intatto color granato col quale si presenta nel bicchiere. Il panorama olfattivo, pertanto, ruota sempre intorno ai piccoli frutti scuri e ai fiori rossi appassiti che ne costituiscono, in certo qual senso, l’ossatura, il marchio di famiglia che unisce questi vini è uno splendido lavoro di questa storica casa fondata nel 1925. Una volta al naso, assume un terroir polveroso con sfumature di lampone rosso acido e semi di melograno con petali di rosa rossa intrecciati insieme con sfumature fumose. Al palato ha grande freschezza e concentrazione con un profondo senso di eleganza. Il ribes rosso maturo danza con fumo, minerali e sfumature di funghi selvatici al palato. La lunghezza e la gratificante acidità del vino w impressionano davvero, poiché questo sforzo eccezionale sarà ben conservato per i prossimi due decenni.
Caratteristiche del vino
Il Barolo “Castelletto”
L’ingresso in bocca è pieno, compatto, succoso e gradevolmente spigoloso, in virtù di tannini di eccellente tessitura che mostrano, com’è giusto che sia, la loro non ancora domata gioventù; l’ottimo corpo avvolge in un caldo abbraccio la componente alcolica, in un delicato gioco di armonia e personalità; la persistenza e il fin di bocca si rivelano decisamente all’altezza di questo ottimo figlio della terra e della storia di Monforte d’Alba. lampone, ribes nero, mora, mirtillo,poi fiori rossi, cioccolato, accenni eterei e sfumature speziate minerali… ed è solo l’inizio. è un Barolo in divenire, profondo, con un grande potenziale ancora da esprimere. In bocca è un elefante dai piedi di fata. La bottiglia perfetta per scaldare il corpo e lo spirito quest’inverno… e quelli a venire.
Caratteristiche del vino
Il Barolo “Gramolere Riserva”
Affinato per 54 mesi in grandi fusti prima dell’imbottigliamento. I primi riflessi aranciati, oltre ad arricchire il color granato di questo Gramolere Riserva di calde pennellate di luce, ci ricordano gli oltre 15 anni trascorsi dalla vendemmia che lo fece nascere. Fine e complesso! Ciliegie mature sotto spirito, prugne, more e di fiori rossi costituiscono il supporto olfattivo alle spezie dolci principalmente chiodi di garofano e cannella nonché alla balsamica verticalità dell’eucaliptolo e ai sentori ematici, così tipici dei grandi vini a base Nebbiolo; col tempo,I meravigliosi fiori di petali di rosa impressionano nel bicchiere, mentre strati di graziosi frutti rossi danzano con minerali fumosi su questo fantastico bouquet. Tannini leggeri rivestono il cuore di frutti rossi aspri, con scorza di mandarino cinese, tartufo nero e toni più chiari di pepe bianco al palato il corredo di profumi si completa con note di cioccolato dolce nonché con i sentori di cuoio e tabacco, dovuti al lungo invecchiamento. Elegante e armonico: ecco in solo due parole la descrizione gustativa di questo vino una menzione particolare è dovuta alla lunga persistenza e alla inusitata piacevolezza per un vino di tale struttura. Con una grande lunghezza e viscosità, questa fantastica “Riserva” ha decenni di vita davanti a sé.
Caratteristiche del vino
Azienda Agricola Manzone Giovanni
Via Castelletto 9, Monforte d’Alba (CN) TEL.+39 0173 78114
E-mail: info@manzonegiovanni.com
www.manzonegiovanni.com
Cari amici di VIPLANDIA…Come i miglior racconti di avventura che si ricordano nel tempo e che mi lasciano indiscutibilmente un segno nel cuore quella della famiglia di Giovanni Manzone è sicuramente una di queste! Il lavoro svolto dal papà Giovanni e dal gentile ed intraprendente Mauro fatta nel rispetto delle tradizioni, passioni e fatiche danno vita come un bambino a magnifiche creazioni! I Barolo di Giovanni e Mauro Manzone nascono da alcuni dei migliori cru di Monforte d’Alba. Il carattere è quello monfortino potente ed energico come i Gramorele pronti a reggere la sfida del tempo. Ma l’eleganza ed il carattere di fondo si nota già nelle bottiglie come il Castelletto ed il Bricat che non sfugge a questa tendenza e le più godibilissime Barbera e Dolcetto fin da subito oggi buonissimo come il raro Bianco Rossese! E come dice la migliore tradizione consiglio a tutti i miei amici e veri cultori del buon vino bisogna regalarci almeno una volta nella vita questi vini magnifici che ancor di più nel tempo possano offrirci sorprendenti godurie per i nostri e più esigenti palati…GC