ALBERTO VOERZIO
IL FUTURO DEL BAROLO
Per molti aspetti la storia vitivinicola del giovane Alberto Voerzio è Speciale! Alberto nasce a Bra nel 1983 e vive e lavora a La Morra dove fin da bambino manifesta una spiccata passione per la terra e amore per il territorio che lo hanno indotto a frequentare studi in enologia, durante i quali la passione per il vino è cresciuta man mano. Classe 1983 da una quindicina d’anni solitario titolare dell’omonima azienda di La Morra uno dei “templi” del Barolo piemontese dove ha maturato la passione per questo mestiere a “360 gradi” e guarda caso è anche cugino Roberto, uno dei “mostri sacri” del Barolo di La Morra. Durante gli studi alla Scuola Enologica di Alba e all’Università di Agraria di Grugliasco, Alberto effettuava un paio di esperienze in Borgogna e a Bordeaux dove prendeva ulteriore consapevolezza che il suo futuro sarà nel mondo del vino presso una primaria Azienda Vitivinicola in La Morra. Alberto affina e acquisisce ulteriori e fondamentali conoscenze che gli consentono nel 2006 grazie al sostegno economico della famiglia che ha creduto nella sua passione di avviare l’azienda dedicandosi così a tempo pieno all’attività di “vigneron” occupandosi di tutta la filiera a partire dalla gestione dei vigneti sino alla trasformazione e vendita del prodotto. Il giovane enologo ha raccolto 4 ettari di vigneti distribuiti su vari campi intorno a La Morra e probabilmente il pezzo di terreno su Le Serra accanto al campo di zio Roberto lo abbia acquistato proprio da lui. Ma la svolta decisiva arriva con una telefonata in una gelida serata d’inverno del 2002 a dare la concreta svolta alla sua vita: lo zio Roberto lo avvisava che era in vendita un piccolo vigneto in località La Serra, uno dei nobili “cru” lamorresi di 3.634 metri quadrati coltivato metà a Nebbiolo e metà a Barbera ma in condizioni non ottimali. Con quella telefonata di Alberto “Roberto ha messo alla prova la mia passione e i miei obiettivi.” Sottolinea emozionato Alberto, ragazzo dalle idee chiare e sane, contrario ai giri di parole e propenso ad arrivare subito al nocciolo del discorso. “Mi avvertiva infatti che se ero interessato dovevo decidere in fretta, poiché in caso contrario l’avrebbe acquistato lui”. Il papà lontano apparentemente dal mondo del vino in quanto dipendente alla Ferrero di Alba ma che ha sempre supportato con entusiasmo la passione del figlio si faceva garante della compravendita e dava il via di fatto alla sua avventura imprenditoriale. All’acquisto seguiva il rifacimento dell’intero vigneto dedicandolo a Nebbiolo. Nel 2006 la sospirata prima vendemmia e vinificazione in una cantina in affitto in regione Annunziata di appena un centinaio di metri quadrati: 300 litri di Nebbiolo da Barolo pari a 399 bottiglie del cru La Serra uscite sul mercato nella primavera del 2010. È stato molto lavoro per una piccola quantità di vino ma avevo iniziato e mi ha dato una grande soddisfazione vedere quelle bottiglie Grazie a un successivo acquisto di un vigneto in località Castagni e all’affitto di terreno confinante con Cherasco. Nel 2008 vide la luce un Langhe Nebbiolo e nel 2012 Dolcetto e Barbera ma la nascita più rilevante si deve registrare nel 2009 con nuovo Barolo ribattezzato nel 2014 “Castagni”. Alberto rimaneva nel risicato spazio di vinificazione e affinamento dell’Annunziata fino al 2016 quando finalmente riusciva a inaugurare in Borgata Brandini una cantina essenziale e funzionale tutta sua di adeguate dimensioni per lavorare il frutto degli attuali sei ettari di vigneto e produrre sulle 18-20.000 bottiglie. Riportiamo alcuni passaggi di Alberto: “Amo molto il mio lavoro che, seppur apparentemente tenda a ripetersi, ogni anno è diverso. Grazie al nostro lavoro il vino prodotto è sempre differente e tende a rispecchiare l’annata con sfumature più o meno marcate rispetto agli anni precedenti con emozioni indescrivibili che ti regala l’assaggio a vinificazione conclusa o in corso di affinamento finale prima di metterlo in bottiglia. Alberto segue un’equazione molto semplice. Una bassa produzione per pianta equivale a uve di alta qualità. Il mio primo obiettivo è avere ogni anno i migliori grappoli d’uva possibili. Il mio secondo obiettivo è non commettere errori in cantina. Cerchiamo di non interferire con il ciclo naturale della vita che madre natura offre in vigna. Non utilizziamo prodotti chimici e utilizziamo solo fertilizzante organico sulle viti una volta all’anno in genere dopo la vendemmia quando le foglie cadono. Durante la stagione di crescita, di solito facciamo due raccolti verdi. In una normale stagione di crescita ad esempio le nostre viti Barbera produrranno tipicamente circa 12 grappoli. A metà luglio di ogni anno dedichiamo un mese alla prima vendemmia verde su tutte le nostre viti per ridurre il numero dei grappoli a circa sei grappoli per ceppo. A metà agosto facciamo un secondo diradamento per ottenere cinque grappoli per ceppo. A questo punto la vite sta producendo circa un chilogrammo di uva. Per il nostro Barolo riduciamo ancora il volume fino ad avere cinque grappoli di circa 120 grammi ciascuno dando una resa finale compresa tra 500 grammi e 700 grammi di uva Nebbiolo per ceppo. Questo ci dà la qualità che cerchiamo nelle nostre uve in termini di colore e complessità aromatica e maturazione fenologica. Uve di questa qualità mi danno la possibilità di fare un ottimo vino in cantina. Una volta vendemmiate le uve vengono trasferite alla nostra cantina con un camioncino che trasporta dalle 30 alle 40 casse alla volta. Dopo essere stato diraspate e pigiate nulla viene aggiunto alle uve. Lavoriamo solo con lieviti naturali. Le uve hanno trascorso nove mesi in vigna e riteniamo che abbiano un bel rivestimento di lievito naturale sulla superficie degli acini con cui possiamo lavorare per generare naturalmente la fermentazione alcolica. In genere occorrono dai tre ai quattro giorni perché la fermentazione spontanea abbia inizio nei nostri tini di acciaio inossidabile. Una volta avviata la fermentazione pompiamo il mosto sul cappello due volte al giorno, una volta al mattino e un’altra nel pomeriggio. La durata dei rimontaggi varia dalle due settimane ai 25 giorni a seconda dell’annata. Nel 2019 la durata della fermentazione alcolica è variata tra 23 giorni per il nostro Barolo Castagni e 25 giorni per il nostro Barolo La Serra. Completata la fermentazione alcolica travasiamo il vino e gli diamo una pressatura molto soffice utilizzando una pressa verticale. La buccia e i semi sono ricchi di tannino ma vogliamo estrarre solo tannini di alta qualità che non siano tannini verdi o tannini duri e secchi. Dopo la pigiatura soffice si può rompere con le mani la torta di bucce poiché le impostazioni di spremitura sono molto basse. Dopo la fermentazione alcolica il vino viene affinato per 24 mesi in barriques di cui il 30% sono botti nuove mentre il resto è stato utilizzato fino a due volte in precedenza. Dopo lo stoccaggio il vino viene riportato in serbatoi di acciaio inox dove viene conservato a 4 gradi per 15 giorni in modo che eventuali residui di lievito possano cadere sul fondo ed essere selezionati. Poi giace lì e si diverte per 8 mesi. Il vino viene poi riportato nelle botti di rovere dove viene stoccato per diversi mesi prima dell’imbottigliamento, che avviene senza filtrazione”. E’ anche per tutto quello che abbiamo detto che la storia di Alberto ed i suoi vini sono Speciali perchè fatti con massimo scrupolo e con passione e per dare massimo godimento a chi porta al palato questo nettare di vino che darà grandi riconoscimenti ad un vino che ha già grande personalità in Italia e nel Mondo!
Dolcetto d’Alba DOC
Ottenuto da uve del vigneto Castagni di La Morra di proprietà dal 2009, esposto a sud-ovest, coltivato in maniera rigorosa al pari dei vitigni più blasonati ovvero lasciando appena 5 grappoli per pianta, vinificato con una fermentazione spontanea con lieviti autoctoni per circa una settimana e successivo affinamento in acciaio per 8-10 mesi: 3.000 bottiglie circa. Si presenta alla vista di un bel rosso rubino con riflessi violacei intensi ed impenetrabili. Generoso nella fase olfattiva con note calde e profonde di frutta rossa come fragola e lampone macerati e in confettura. Al palato si percepisce tutta la sua carica, che sviluppa pienezza e morbidezza, un sapore lungo e rotondo, intenso e persistente. Si abbina perfettamente antipasti di carne, fritto misto alla piemontese, verdure ripiene, risotti e carni bianche.
Barbera d’Alba Doc
Si tratta quindi di un vero e proprio cru con cui la cantina Alberto Voerzio vuole porre l’attenzione sulle caratteristiche di un varietale che, pur appartenendo alla tradizionale viticoltura contadina regionale, è in grado di mostrarsi con spessore e personalità degne di nota. Un naso fruttato e minerale è preludio di un sorso complesso, in cui “equilibrio” è la parola che meglio descrive l’insieme dei sapori che si avvertono durante la degustazione. Una bottiglia da apprezzare con consapevolezza, sino all’ultima goccia! E’ una Barbera d’Alba che dipinge il bicchiere con una tonalità che richiama quella del rubino. Il naso si apre su note lievemente eteree, e racchiude in sé tocchi fruttati e cenni più minerali. All’assaggio è di buon corpo, ricco, con un sorso saporito, che gode di un bel bilanciamento fra tannino e freschezza. Un rosso che si avvale di una bella capacità evolutiva nel corso dei prossimi 4-5 anni, garantendo sempre una beva di alta qualità. Rosso rubino intenso con profumi leggermente etereo, fruttato e minerale, con sentori che ricordano i frutti di bosco, scorza di agrumi, terra e spezie dall’ottima freschezza finale si abbina felicemente con risotti con sugo di carne, carne rossa in umido, pasta sugo di carne, carne arrosto e grigliata, risotto ai funghi, selvaggina e formaggi pregiati.
Langhe Nebbiolo DOC
Uno giovane produttore nella zona del Barolo dimostra anche nel vino più semplice quanto le scelte coraggiose ma pur sempre ponderate, siano determinanti nella qualità di un vino. Il Langhe Nebbiolo Doc è sorprendentemente “giusto”. Concentrato si, ma sempre con una sensazione di freschezza sia olfattiva, con profumi fruttati grazie alla vena acida. Grandissimo esempio di ricerca della perfezione. E’ un vino che coinvolge in una danza di profumi e sapori appassionante in cui il Nebbiolo viene trattato dalla cantina con l’idea di renderlo fiero e appagante al contempo, grazie a un sorso sempre avvolgente e puntuale durante lo scorrere della beva. Si intuisce il potenziale evolutivo dell’uva capace di essere riposare in cantina anche per più di cinque anni senza avere il timore di brutte sorprese al momento dell’apertura anzi confrontandosi con un vino dalle ampie sfaccettature gustative. Si annuncia nel calice con un colore tipicamente rubino tendente al granato. Appaga più livelli olfattivi, giocati sulla frutta rossa matura, sui fiori appassiti e su rimandi terziari. Al palato è di buon corpo, rotondo e coinvolgente grazie a un sorso asciutto, in cui la componente fresca si bilancia con una trama tannica elegante. Un rosso con cui la cantina eleva il Nebbiolo a una complessità generale importante, che in tavola richiede secondi di carne rossa o selvaggina cucinati con preparazioni altrettanto apprezzabili
La serra Barolo DOCG
Viene prodotto esclusivamente con uve Nebbiolo coltivato nel Cru ”La Serra”. Il vino affina 24 mesi in barriques francesi: 25% di legno nuovo e 75% di legno usato. Limpido di colore rubino con riflessi granati di bella trasparenza. Consistente, intenso,complesso e fine. Profumatamente un vero bombardamento di Nebbiolo con bacche piumose, lamponi, violette, menta piperita, fiori, quercia, gesso, grafite, caffè, pane tostato e tabacco. Sebbene sia leggero, seducente ed elegante, il vino potrebbe essere ancora un po’ più scuro del previsto e ha anche una spezia di ardesia nel retrogusto.Ci delizia con note di sottobosco,prugna, cola, china,. chiodi di garofano, note speziate, balsamiche ed eteree. Secco, caldo, morbido, fresco, tannico e sapido ha un’ottima struttura ed eleganza accompagnata da una nota fine. Si abbina ottimamente con antipasti di carne e verdure, pasta con ragù di selvaggine, carni bianche e rosse pregiate e formaggi a pasta dura stagionati. Barolo di ottima personalità che con la maturazione dgli anni saprà dare pregevoli risultati.
NOTA AZIENDALE: il Barolo Castagni 2017 non è stato prodotto causa grandine !!!