Il vino ha una tradizione millenaria e, seppur solo in epoca recente si senta parlare di vinoterapia, la pratica di usare il nettare degli dei come toccasana non è una novità.
Il nome indica un trattamento attraverso il vino, tuttavia non dobbiamo confonderla con una terapia medica vera e propria, che utilizza le proprietà benefiche contenute nel vino in diversi modi e per lenire diversi disturbi.
Ma si tratta di moda o benessere?
Le origini della vinoterapia
Julia Roberts, Angelina Jolie, Jennifer Lopez sono solo alcune delle star di Hollywood che decantano i prodigi e i benefici dei trattamenti della vinoterapia.
Un trattamento non certo moderno, nasce in epoca greco-romana, anche se già la Regina Cleopatra amava i massaggi di mosto, al contrario della bellissima Poppea, la quale si dice, fosse solita fare il bagno nel latte per rendere la pelle giovane e morbida, mentre altre preferivano svuotare i loro calici di vino per concedere momenti di piacere al proprio corpo.
Caterina Sforza ne è un esempio, come riportato nel suo ricettario di bellezza, nel XV secolo, che utilizzava il vino per i suoi trattamenti di bellezza. Nelle sue parole:
“esalta per l’emollienza della pelle il vino di malva e di borraggine o di fiori di fave”.
Dobbiamo tuttavia attendere gli anni novanta per una vera e propria teoria, sviluppata da Mathilde Cathiard e Bertrand Thomas in collaborazione con l’Università di Bordeaux, fondatori della nota azienda Caudalie, produttrice di creme e cosmetici di successo, a base di mosto, vinaccioli e foglie di vite.
Tali ricerche hanno di fatto dimostrato che i composti polifenolici contenuti nei semi d’uva e scartati nel processo di vinificazione, possiedono importanti proprietà antiradicali, addirittura più efficaci della Vitamina E.
Tra gli altri elementi contenuti negli acini vi sono il fosforo, il potassio, il calcio, gli acidi organici, principi essenziali per combattere la fragilità capillare e dal potere mineralizzante, anti-aging e antiossidante.
Miscelato con succo di limone, altre erbe aromatiche o miele, il vino aiuta nella cura dei capelli, è un forte antibatterico, svolge azione calmante ed emolliente sul corpo, nonché snellente.
Trattamenti: dalla Francia al mondo intero
Dalla rinomata regione vitivinicola francese Graves, nei pressi di Bordeaux, la vinoterapia si è poi diffusa rapidamente in tutto il mondo, in particolare in Spagna, in Italia, in Argentina e in Brasile.
L’offerta è presente soprattutto nelle zone che ospitano le aziende vinicole e che vantano anche produzioni di vini pregiati.
Molto spesso la vinoterapia si ritrova legata a doppio filo a percorsi enogastronomici di circuiti turistici, offrendo un’esperienza completa, proprio perché un buon calice lo si può bere accompagnato da del buon cibo o ci si può immergere.
Tra i trattamenti il più celebre è sicuramente il Bain Barrique, ovvero un bagno caldo a base di vinaccia abbinato a oli essenziali per regalare al corpo un leggero peeling, in grado di esfoliare, tonificare e rilassare la pelle.
Ad ognuno il suo Vino
Come per gli abbinamenti culinari anche i trattamenti sono suddivisi in base alle peculiarità del vino e alle proprietà specifiche.
Possiamo optare per un Lambrusco, ricco di minerali, per purificare la pelle; per un Chianti se vogliamo rilassarci, mentre il Sauvignon è indicato per i massaggi per rinforzare la microcircolazione ed è noto per le proprietà calmanti.
Nei periodi estivi se vogliamo concederci un peeling delicato meglio utilizzare un Cabernet o un Merlot.
Tanti sono i trattamenti che rientrano nella vinoterapia: si va dai massaggi al peeling, dal gommage ai fanghi e maschere per il viso e per il corpo.
Senza dimenticare che il vino rosso ha effetti positivi sul sistema cardiocircolatorio, se lo si assume con moderazione può prevenire disturbi del cuore e dei vasi sanguigni.
Gli effetti benefici sono dovuti al resveratrolo, un principio contenuto negli acini di uva rossa, favorisce la digestione e riduce lo stress.
Si tratta di un potente antiossidante che favorisce l’idratazione cutanea e la rigenerazione cellulare, ritardando anche la comparsa delle rughe.
Insomma, sicuramente l’autunno non sarà più poi così triste, ma porterà con sé oltre alla vendemmia anche tutti i trattamenti di wellness per coccolarci con dolcezza.
In particolare, nella vinoterapia viene utilizzata l’uva sia bianca che nera e a seconda della stagione direttamente in acini oppure trasformata in mosto o essiccata e quindi polverizzata e trasformata in una sorta di marmellata per cancellare le rughe, modellare i glutei, ridonare splendore alla pelle.
Ampeloterapia: di cosa si tratta?
Esiste una scuola di pensiero diversa che si contrappone alla vinoterapia, considerando il vino esclusivamente una bevanda che va ingerita.
Il termine ampeloterapia deriva dal greco “ampelos” ovvero vite, dunque cura dell’uva.
Ciò non sta ad indicare un consumo eccessivo ma al contrario un programma dietetico che prevede l’ingerimento dell’uva in quantità precise.
L’acino contiene una serie di proprietà benefiche quali i glicidi, gli acidi organici, il fosforo, il calcio, il magnesio, il rame e davvero tanti altri elementi nutritivi.
I principi sono contenuti in misura minore o maggiore in determinate varietà di uva e quindi possono differire ad esempio da quella di colore rossa a quella di colore bianco, piuttosto che dal tipo di terreno dove cresce la vite.
E, se associamo uno/due bicchieri di vino al giorno, i benefici per il corpo aumentano.
Perché non unire i piaceri del buon calice ad un rilassante bagno…nel vino?
Di sicuro il corpo e la mente ringrazieranno, ma vediamo dove in Italia possiamo coniugare vino e salute:
- In Trentino Alto Adige: il Lido Palace sul Lago di Garda offre magnifici trattamenti all’uva bianca, dalla fondamentale azione anti età. Sempre in Trentino, il Romantik Hotel Turm rinomata struttura per la vinoterapia ai piedi dello Sciliar;
- In Piemonte: presso Villa Althea circondata dalle colline del Monferrato ci si può rilassare con i cosmetici prodotti a base di polifenoli ai quali abbinare l’ampeloterapia o cura dell’uva;
- In Emilia Romagna: le terme si uniscono al vino nel Centro Benessere Terme della Savonarola, dove il relax è in una vera botte di rovere con mosto concentrato e acqua termale;
- In Umbria: il bagno nel Vino Rosso Sangiovese è il percorso d’eccellenza di Le Tre Vaselle oppure si può optare per l’hammam di…vinum, tutto da provare. Restiamo in Umbria, al Castello di Montignano, si ispira alle antiche terme romane e in particolare tra i vari trattamenti merita menzione il bagno di vino, che viene effettuato nel timo con massaggio all’olio di vinacciolo;
- In Toscana: nella terra del Chianti al Castellare de’Noveschi c’è una stanza denominata appunto Bagni di Bacco dove è possibile immergersi in fragranze di mora, fragola, rosa per estasiare i sensi. E per completare l’offerta vi è anche la Suite Sogni di Bacco. Per un percorso relax niente di meglio del Borgo Scopeto Relais, dove dal nobile vino borgonero viene prodotta la linea cosmetica Uva e Cipresso Borgo Scopeto Relax.
- In Sicilia: anche il sud promette bene, il Therasia Resort Sea & Spa nell’isola Vulcano nel rinomato arcipelago delle Eolie, offre massaggi al sapor di Malvasia.
Hai mai provato questi trattamenti? o preferisci usare il tuo vino per la classica Degustazione in abbinamento ai tuoi piatti preferiti?
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