Giusto per cominciare…
Quest’anno ho avuto l’opportunità di partecipare sia al Vinitaly 2018 che alla kermesse più importante sul vino italiano.
Mi sto riferendo ad Opera Wine 2018: il gala di presentazione, con relative degustazioni, delle 107 migliori cantine italiane secondo Wine Spectator.
Poter assaggiare i 107 vini migliori d’Italia e poter conoscere in prima persona i grandi produttori e personaggi del mondo del vino italiano e internazionale si è rivelata un’esperienza fantastica.
Erano presenti tutte le grandi famiglie italiane del vino: Antinori, Frescobaldi, Masi, Lunelli, Incisa della Rocchetta, Gaja, Biondi Santi e tante altre.
Le aspettative non sono state deluse. Poter assaggiare Sassicaia, Ornellaia, Brunello Biondi Santi, Guado al Tasso, Giulio Ferrari, Ca’ del Bosco Anna Maria Clementi e molti altri vini in un solo pomeriggio è stato qualcosa di a dir poco indimenticabile.
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Ma torniamo al Vinitaly
L’Opera Wine è stato solo il gala di apertura. Il giorno dopo, ovvero domenica 15 Aprile, è iniziato finalmente questo atteso Vinitaly 2018.
Domenica
Ho iniziato subito a girovagare per i padiglioni e per gli stand ancora in allestimento dato che, collaborando con un importatore, dovevo selezionare delle etichette e incontrare alcuni produttori.
Il mio primo vino assaggiato alle 9:30 di mattina? Un Barolo!
Dopo una colazione un po’ insolita nel Piemonte sono arrivato nel padiglione del Trentino, ospite allo stand di Ferrari, per un brindisi di inizio fiera con alcuni amici wine bloggers.
È sempre un piacere passare del tempo con Matteo, Camilla, Marcello e Alessandro Lunelli, che ci fanno sentire a casa e ci trasmettono la passione per il loro lavoro.
Ovviamente tutto grazie a Virginia Simoni, che riesce sempre a organizzare questi splendidi momenti da passare con la famiglia Lunelli.
La giornata è continuata con un aperitivo da Masi e con la presentazione della loro selezione dei vini raccontati da Giacomo Boscaini, il brand ambassador e membro della nuova generazione della famiglia.
È stata una vera sorpresa conoscere anche una delle realtà interna alle tenute Masi, che è quella di Serego Alighieri.
Massimilla Di Serego Alighieri ci ha raccontato della storia della sua famiglia, che discende dal celebre poeta e scrittore fiorentino, e che dal 1973 collabora con Masi per la produzione dei vini.
Terminato questo tuffo nella storia dei grandi vini della Valpolicella e del Veneto, sono tornato a fare un po’ di assaggi negli stand.
Ero curioso di assaggiare l’annata di Chianti Classico Riserva 2014 anche se, come è noto, non è stata delle più felici.
Come al solito non cerco vini di aziende che già conosco, ma provo a incontrare nuove cantine in modo da scoprire qualcosa di nuovo.
Ho trovato infatti in alcune aziende molta qualità nel prodotto, come nei vini di Cantine Guidi e Villa a Sesta.
Dopo di che ho continuato il mio “percorso toscano” assaggiando ottimi Brunelli, come quello di Capanna e de La Piazzetta, per infine concludere con la Puglia.
Adoro la Puglia, e in particolare la concentrazione del frutto che si trova in molti dei loro Primitivi di Manduria.
Oltre al’Es di Gianfranco Fino, che per me rimane un vero e proprio nettare di vino, ho assaggiato altri Primitivi interessanti, come quello di Tenute Giustini e de La Pruina.
In particolare vorrei fare i complimenti al Morante della Pruina.
Lo reputo un signor Primitivo per eleganza, concentrazione, persistenza e per l’ eccezionale rapporto qualità/prezzo.
A giornata conclusa siamo stati ospiti di Flavio e della sua azienda “I Campi” ad una cena presso uno spettacolare ristorante con vista sul Lago di Garda.
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Lunedì
Terminato il day one con poche ore di sonno siamo ripartiti subito di lunedì mattina con il secondo giorno di Vinitaly.
Questa giornata è iniziata in modo simile: colazione con Aglianico (anziché con un Barolo)!
A parte gli scherzi, l’Aglianico che ho assaggiato era un Aglianico Riserva 2008 di una piccola azienda chiamata Colli Cerentino di Rionero del Vulture in provincia di Potenza.
I miei complimenti vanno sicuramente anche a loro.
Adoro assaggiare questi tipi di vini non facili, ma addomesticati e risaltati in maniera eccelsa da piccole cantine come la loro.
La giornata è continuata con un pallino che mi era rimasto fin dall’anno scorso: Emidio Pepe.
In un anno di degustazioni il fato sembrava non avermi ancora fatto incontrare le loro bottiglie, nonostante fosse un mio desiderio da tempo.
Pecorino, Trebbiano d’Abruzzo e verticale del loro Montepulciano hanno coronato al meglio e mantenuto le alte aspettative che riponevo in questa inconfondibile famiglia dell’Abruzzo.
A seguire un breve ma interessante incontro con il Consorzio del Brachetto d’Acqui, dove ci hanno illustrato il lavoro che stanno svolgendo per promuovere sia l’attuale Docg sia l’appena nata denominazione per il Brachetto d’Acqui Rosé.
Dopodiché un invito al quale un enologo appassionato come me non poteva mancare: degustazione da Frescobaldi con Nicolò d’Afflitto.
Questo viaggio attraverso i bicchieri delle loro tenute toscane è iniziato dal Pomino, con vini bianchi e spumanti, scendendo fino a Montalcino con il loro Brunello di Castelgiocondo.
Nel pomeriggio ho cominciato il mio “take over” con l’account Instagram di @vinitalyinternational.
L’iniziativa prevedeva che ogni wine blogger designato raccontasse a turno la propria giornata al Vinitaly.
Nel mio turno sono andato ad assaggiare uno dei migliori Amaroni che abbia mai provato, ed era un Amarone 2006 dei Campi.
Dopodiché ho visitato lo stand di Umani Ronchi, un’azienda “must” delle Marche, che ha confermato un eccellente selezione di vini.
Infine sono andato a visitare Varramista e Poggio Capponi, le due cantine dove gli scorsi anni ho svolto i miei tirocini, e dove ho potuto bere il frutto del mio lavoro delle scorse vendemmie.
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Martedì
Siamo arrivati dunque a martedi, il mio ultimo giorno al Vinitaly. Forse uno dei più emozionanti viste le cose fatte.
La giornata è iniziata con la presentazione del libro #NoFilter.
Vinitaly International ha voluto che io e altri sei “wine influencer” italiani raccontassimo più nel dettaglio il lavoro che stiamo facendo nella comunicazione del vino, e ha raccolto e pubblicherà a breve queste nostre testimonianze.
L’attesissimo appuntamento di metà giornata è stato quello con Bastianich e Mirai Bay.
È stato presentato questo loro progetto sul marketing del vino e di analisi del profilo dei consumatori.
Un ulteriore momento di piacere l’ho avuto il pomeriggio nello stand di Marchesi Antinori, dove ho assaggiato alcune “chicche” della loro migliore selezione dei vini dalle varie tenute.
La giornata termina con un’insolita e divertente degustazione sul Bus di Tannico con Gianluca Bisol, che ci ha raccontato la passione che dal 1572 la sua famiglia trasmette al vino prodotto in Valdobbiadene.
Conclusa la mia ultima giornata è iniziata la mia serata “after Vinitaly”: aperitivo su invito della famiglia Biondi Santi.
È una frase che ormai ripeto un po’ troppe volte, lo so.
Ma sappiate che, a un laureando in enologia di 22 anni come me, si è fermato il cuore dall’emozione davanti a un invito per un evento riservato a pochi intimi da parte della famiglia Biondi Santi (creatori del Brunello di Montalcino).
Ovviamente credo sia quasi superfluo esplicitare che abbiamo mangiato e bevuto alla grande.
Concludere quello che sarebbe stato un “semplice” aperitivo con un Brunello Biondi Santi Riserva 1997 rende il tutto ancor più indimenticabile.
Terminato l’aperitivo la serata si è conclusa con lo splendido evento dei miei amici Andrea Gori, Leonardo Tozzi e Riccardo Chiarini con il loro “God Save The Wine” all’Hotel Due Torri di Verona.
Riflessioni di fine Vinitaly
Concluderò l’articolo con alcune parole di un mio recente post. Potrò sembrare un po’ troppo autoreferenziale, ma lo faccio in realtà per dimostrare che, con attenzione e volontà, anche partendo da zero, si possono cambiare le cose in meglio se seguiamo le nostre passioni.
“Un anno fa riuscii a malapena ad entrare, quest’anno ho vissuto il Vinitaly come quattro giorni di lavoro fra inviti di cantine, conferenze ed eventi riservati riguardo la comunicazione del vino.
Antinori, Frescobaldi, Vinitaly International, Bastianich, Ferrari, Masi e Biondi Santi sono solo alcune delle aziende che un anno fa sognavo di conoscere e con le quali adesso sono a stretto contatto.
Come ciliegina sulla torta è arrivata anche la presentazione di #Nofilter, un libro dove io e altri sei wine influencers italiani scelti da Vinitaly International raccontiamo il lavoro che stiamo facendo nella comunicazione del vino tramite i social. Ci tengo a sottolineare che quel che faccio non è bere ed ubriacarmi come mi dicono spesso. Quel che faccio è creare contenuti e trasmettere emozioni sul vino per comunicarlo alle 37 mila persone che mi seguono attraverso il mio account Instagram di Italian_wines e che sono le prime ad aiutarmi a crescere ogni giorno”.