Copertina Articolo Vinitaly

23 anni, Social Media Manager, comunicatore del vino con @italian_wines su Instagram, laureato in enologia e semplicemente amante del buon vino e delle eccellenze italiane.

Il Vinitaly 2019 si è concluso, è arrivato il momento di riassumere i “tratti salienti” di questa edizione che ho avuto il piacere e la soddisfazione di poter vivere in maniera intensa e impegnata.

Chi mi ha seguito su @italian_wines avrà sicuramente notato che le mie giornate consistevano nel giostrarmi da una parte all’altra dei padiglioni per partecipare alle degustazioni che avevo in programma.

Ogni anno sto ricevendo sempre più inviti da aziende che intendono promuovere le loro realtà tramite il mio canale e questo mi rende orgoglioso e mi fa capire che la strada nel comunicare il mondo del vino tramite i social è quella giusta.

In questo articolo vi racconterò più nel dettaglio le degustazioni vissute durante la fiera con alcuni spunti e retroscena che non ho raccontato su @italian_wines.

 

 

Cortile di Giulietta

 

Domenica 7 Aprile

La domenica, il primo giorno, dove oltre all’emozione di inizio fiera inizio ad orientarmi e a passare a salutare alcuni produttori.

Avendo la mattinata libera il primo saluto è dagli amici di Luiano, azienda del Chianti Classico con idee di marketing innovative e che infatti serve degli assaggi su un’altalena montata allo stand!

Dopo è stato il momento del ritrovo annuale da Ferrari Trento dove ci fanno sempre sentire in famiglia e dove quest’anno oltre a farci assaggiare una panoramica delle loro bolle ci hanno offerto un light lunch preparato dallo chef stellato Alfio Ghezzi.

Nel pomeriggio ho girato negli stand di aziende con le quali collaboro come Lecci e Brocchi, Tenuta di Trecciano, Conti Zecca e Basile.

Di Lecci e Brocchi mi è rimasto impresso il vino dedicato al nonno chiamato “il chiorba”, che oltre ad essere un grande Chianti Classico Riserva contiene tutta l’ironia tipica di noi toscani.

Di Tenuta di Trecciano ho sempre impresso il loro Chianti Colli Senesi Riserva ed ogni sorso di questo vino mi fa capire il potenziale che ha questa sottozona.

Di Conti Zecca ho ancora impressa la delicatezza della loro Malvasia Bianca del Calavento, non vedo l’ora a fine Maggio di andare a visitarli direttamente in Puglia.

Di Basile rimane impressa l’intera selezione dei vini che propone per la quale si nota il famoso detto “per fare il vino buono ci vuole tempo”, Giovan Battista è infatti un uomo paziente e fa uscire i vini solo quando il loro affinamento è perfetto.

La serata di è conclusa con la festa di Berlucchi in una delle ville più belle che abbia mai visto: Villa Arvedi, illuminata in blu per l’occasione dell’uscita del nuovo Blanc de Blanc di casa Berlucchi.

 

Kettmeir

 

 


>> Leggi anche: Cos’è il Vino Amarone? <<


 

Lunedì 8 Aprile

Il lunedì è stato il giorno dove si sono tenuti due eventi importanti con altrettante aziende: Frescobaldi e Masi Agricola.

Da Frescobaldi ho infatti avuto l’onore di partecipare alla presentazione di Aurea Gran Rosè: il nuovo vino della loro Tenuta Ammiraglia nella Maremma.

Una degustazione guidata da una persona che non mi sarei mai aspettato di trovare accanto a me in così poco tempo dall’inizio del mio percorso professionale: Lamberto Frescobaldi.

Lamberto Frescobaldi, presidente e discendente di questa famiglia che porta 700 anni di esperienza nel mondo del vino, era seduto accanto a me e spiegava il nuovo vino appena uscito, ancora a queste cose fatico a credere a queste cose: fino a 6 mesi fa ero solamente uno studente di enologia!

Aurea Gran Rosè è un Rosato complesso poiché è composto da Syrah, Vermentino e da una piccola percentuale di Vin De Reserve che dona a questo vino complessità e corpo.

Non a caso è un prodotto sul quale la Famiglia Frescobaldi ha puntato molto e che verrà posizionato sullo scaffale delle enoteche come uno dei migliori Rosati d’Italia.

L’altro grande evento della giornata è stato il seminario tecnico del Gruppo Masi: presentazione del nuovo Metodo di Spumantizzazione Setàge con Canevel Spumanti.

La Canevel Spumanti è la cantina di Valdobbiadene che appartiene al gruppo Masi dal 2016 e che fa dell’innovazione il suo punto di forza.

Da qui nasce il Metodo Setàge ovvero una spumantizzazione lenta svolta a basse temperature con lieviti selezionati e che ha prodotto oltre a delle bollicine sottili e persistenti anche degli ottimi recensioni dalle guide del settore.

Alle 16:30 ho invece partecipato ad una masterclass del Chianti Classico guidata da Andrea Gori, il mio mentore del mondo del vino, riguardo la carta dei vini e alcune tecniche da utilizzare nella comunicazione in ambito ristorativo.

In collaborazione con il Consorzio del Chianti Classico abbiamo anche raccontato quello che è il simbolo della denominazione, il Gallo Nero, che ha alle spalle oltre 300 anni di storia.

La serata post Vinitaly si è conclusa da Masi nella loro Tenuta Canova.

Ho visitato questa tenuta per la prima volta e sono rimasto colpito dal loro Museo dove hanno ricreato un percorso per far capire l’intero processo che attraversa l’uva fino a diventare Amarone.

Questo di cui sto parlando è un percorso a tutto tondo che presenta l’appassimento, la macerazione e la fermentazione, l’affinamento ed infine i traguardi raggiunti dal Gruppo Masi negli ultimi decenni.

 

 

Lamberto Frescobaldi

 

 

Martedì 9 Aprile

Al terzo giorno di Vinitaly: la stanchezza inizia a farsi sentire, ma non per questo rinuncio alla possibilità di assaggiare nuovi vini e scoprire nuovi produttori.

Si inizia con due degustazioni di due importanti tenute del Gruppo Santa Margherita: Lamole di Lamole e Kettmeir.

Lamole di Lamole è un’azienda di casa per me, si trova infatti nel Chianti Classico, e nella degustazione dei loro vini con l’enologo Andrea Daldin abbiamo avuto modo di confrontarci su temi come il modo di fare vino sui quali siamo allineati.

L’idea generale dei loro vini resta di proporre alcune tipologie come il Chianti Classico d’entrata che, con la sua piacevolezza, tende ad avvicinare il giovane consumatore, dopodiché una volta avvicinato potranno proporgli vini più complessi come la Riserva che ho apprezzato particolarmente.

La panoramica delle loro tenute successivamente si è spostata nella loro proprietà altoatesina di Kettmeir.

Qui con 55 ettari, provenienti da territori, altitudini ed escursioni termiche differenti consentono di produrre vini di grande importanza.

Abbiamo avuto il piacere di avere con noi Josef Romen, enologo di Kettmeir, ed ha condotto una degustazione con una panoramica di tutti i loro vini (compresi i bianchi e rossi) sottolineando che da buon altoatesino il suo obiettivo è lasciare una buona freschezza che rimane fondamentale per i loro vini.

Proprio per questo ho apprezzato specialmente il loro Brut Rosè che, pur non essendo un amante dei Rosè spumanti, ho avuto il piacere di berne più sorsi tanto era vivace e divertente al gusto.

In entrambe le tenute ho trovato due enologi con delle personalità e dei caratteri forti e decisi: qualità fondamentali per un enologo per arrivare a produrre vini che esprimano le caratteristiche del territorio.

La serata post Vinitaly in questo caso si è conclusa in un posto magico di Verona: eravamo presenti infatti alla cena dell’azienda agricola I Campi per festeggiare i 10 anni dei 3 bicchieri Gambero Rosso ai loro vini.

La particolarità ed unicità di questa serata è il fatto di essere stata organizzata nel Cortile di Giulietta!

Un luogo magico e suggestivo che ha fatto da contorno a quello che è uno dei miei Ripasso della Valpolicella preferiti.

 

 

Lamole di Lamole

 

Mercoledì 10 Aprile

L’ultimo giorno si è concluso con molta tranquillità e mi sono dedicato ad assaggiare alcune aziende che mi avevano scritto e con alcune delle quali ero in contatto da tempo.

L’ultimo incontro della giornata è stato fatto con il Movimento Turismo Toscana, la più importante organizzazione enoturistica della regione, con la quale abbiamo in cantiere dei progetti molto interessanti per i prossimi mesi.

 

Movimento Turismo Toscana

 

 

Pensieri di fine Vinitaly

 

 

Villa Arvedi Berlucchi

 

Ogni anno cambia notevolmente la percezione delle aziende riguardo il mondo dei social.

In questo Vinitaly 2019 ho avuto un riscontro importante sia dalle cantine con le quali ho collaborato che da altre importanti aziende che hanno voluto sottolineare il ruolo sempre più da protagonisti di questi mezzi di comunicazione.

Hanno infatti sottolineato come i social siano l’unica via veloce, fattibile e funzionale per raggiungere le nuove generazioni ed un pubblico di giovani appassionati consapevoli.

Come comunicatore e promotore di aziende il mio ruolo diventa sempre più importante e con altrettante responsabilità: ho infatti acquisito la consapevolezza che ancor prima di promuovere un vino è essenziale informare i miei utenti raccontandone la storia della cantina partendo dalle personalità che vi lavorano ogni giorno fino ad arrivare alla bottiglia come se fosse il finale perfetto di un racconto.

Sono quindi orgoglioso di partecipare a questo percorso e di contribuire ogni giorno a spiegare il complesso mondo del vino attraverso le mie pillole su Instagram: sono felice di vedere che questo mondo sta diventando sempre più inclusivo per appassionati del settore e non.

Ci vediamo al prossimo Vinitaly! Se siete curiosi continuate a seguire le mie avventure enologiche su @italian_wines.

 

 

Seminario Masi Spumanti

 

 


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