Il “Bolgheri Sassicaia” rappresenta, tra i vini toscani, una DOC del tutto particolare per l’unicità dei fattori che concorrono alla sua essenza.
L’ultima modifica con DM del disciplinare di produzione, avvenuta nel 2011, ha di fatto rafforzato questi elementi cristallizzandoli e tutelandoli.
Il Disciplinare di Produzione
Le informazioni sul Sassicaia disponibili sul web sono tante, ma è la lettura del disciplinare, spesso appannaggio solo dei diretti interessati, che invece può fornire notizie interessanti sul vitigno, sul territorio, sull’etichetta DOC e le relative tecniche di vinificazione impiegate.
Proviamo a riassumere i tratti salienti.
Per il Sassicaia è ammesso l’impiego di un solo vitigno internazionale, il Cabernet Sauvignon almeno all’80%, il restante 20% con uve a bacca rossa di altri vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Toscana e comunque coltivati nell’areale circoscritto dal disciplinare stesso.
Le forme di allevamento previste sono il cordone speronato mono e bilaterale, l’archetto semplice o doppio ad alberello basso, mentre la produzione media per ceppo non deve eccedere i 2 kg essendo vietata ogni pratica di forzatura, tranne alcuni interventi irrigui di soccorso.
Legame con il Territorio
Per quanto riguarda il territorio, nel disciplinare è riportato come il nome stesso della DOC Sassicaia contraddistingua il tipo di terreno su cui la coltivazione del vitigno Cabernet Sauvignon riesce ad ottenere quei risultati strepitosi conosciuti in tutto il mondo.
Nel disciplinare si legge infatti: “«sassicaia» dall’elevata quantità di sassi presente nel terreno”, oltre ad una dettagliata e minuziosa descrizione del territorio amministrativo del Comune di Castagneto Carducci, con indicazioni geografiche quali: “oltrepassato di circa 200 m in direzione Bolgheri il pod. Alberto, sulla strada comunale di San Guido si dirige a nord-ovest per circa 600 m fino ad incontrare il fosso Barinca” o ancora “fino ad incontrare il botro Macine e costeggiando l’argine sinistro per circa 500 m, in direzione ovest sud-ovest.”
Infine, la tecnica di vinificazione del Sassicaia DOC prevede una resa in vino non superiore al 70% in peso sulle uve, con una tolleranza fino al 75% scartando l’eccesso.
Se la resa supera il 75% tutto il prodotto perde la possibilità di fregiarsi del marchio di qualità.
Tutte le procedure di vinificazione, affinamento e imbottigliamento vanno espletate sul territorio della DOC e l’immissione al consumo avviene dopo un periodo di invecchiamento di 2 anni, di cui almeno 18 mesi in botti di rovere.
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