Capita spesso sentire questa domanda, riferita in generale non solo ai vini bianchi ma a tutti i vini, compresi i vini rossi, gli spumanti, lo champagne e così via per ogni categoria.
Difficilmente si concorda nell’indicare una particolare zona come quella che certamente produce il miglior vino bianco al mondo. Nel caso del Montrachet questa domanda trova spesso una risposta che magari è un po’ enfatizzata ma la fama ormai gli si è appiccicata sulla bottiglia.
Un piccolo appezzamento di terra che sprigiona una qualità riconosciuta da tutto il mondo. Ci troviamo nella celebre Borgogna nella Cote de Beaune, situata nella Cote d’Or, dove ci sono vigneti che producono i migliori vini DOC o sarebbe meglio dirlo alla francese: “Appellation d’origine contrôlée”.
In questa zona si produce il Montrachet vino bianco secco molto prestigioso, forse il più prestigioso che si produce, ottenuto da uve Chardonnay vanto di questa particolare zona geografica.
Il territorio del Montrachet
Siamo in una regione della Francia centrale culla del vino, apprezzata in tutto il mondo per i grandi vini rossi, ma al contempo molto conosciuta anche per i vini bianchi, quelli tra i primi della classe, per gli intenditori per capirci. Tra i 250 e i 270 metri si ergono questi territori di appena 32 ettari che fanno parte dell’area del Montrachet.
Il clima consueto è secco e ventilato e questa caratteristica determina la buona qualità delle uve. I vigneti sono classificati in Premier Cru nelle aree della bassa collina e sommità, e in Grand Cru nell’area che sta nel mezzo.
La storia del Montrachet alla base del suo segreto
Il nome di questo vino bianco è preso a prestito dal vicino monte. Se analizziamo la parola Montrachet, scopriamo qualcosa in più sulle origini di questa terra. Per rachet, che significa peste in francese, si intende indicare un luogo di miseria, senza sviluppo, e fa sorridere che siano queste le origini di questa zona così conosciuta e simbolo di prestigio, che risuona nelle aste specializzate con valutazioni da primi della classe. La reputazione di questa terra come erogatrice di vini di alto profilo, era già stata mantenuta alta grazie ai monaci cistercensi nel XVII secolo e successivamente dalle famiglie borghesi che ci abitavano.
Quali sono le caratteristiche del Montrachet
Alla base del segreto del vino che si produce nei vigneti di questa zona geografica c’è la composizione del suolo. La natura di questo suolo è calcarea, con la presenza di ciottoli e marne rosse che hanno la proprietà di trattenere il calore proveniente dal sole durante il giorno, per poi rilasciarlo lentamente durante le ore notturne.
Si pensa sia questo uno dei più importanti segreti alla base della struttura e complessità di questo vino. Chi ha avuto la fortuna di degustare questo bianco così prestigioso riconosce un rara intensità dei sapori che perdurano per molto tempo. E’ la potenza, unita alla mineralità ed alla acidità a fornire alla struttura un mix delicato ma intenso.
Le note così intense meritano di essere assaporate dopo un periodo di riposo lungo almeno 10 anni. Questa singolarità lo rende ancora più ricercato. Gli esperti professionisti degustatori riferiscono che se bevuto da giovane sembra quasi un rosso, aspro e forte. Una peculiarità che ne ha causato il mito.
L’armonia di gusto del Montrachet
Come detto per assaporarlo e sentire tutte le sue intensità bisogna saper aspettare molto tempo, i dieci anni indicati sono il minimo e si racconta che una bottiglia stappata risalente al 1865 presentava sapori perfettamente equilibrati.
Questo vino longevo ha una caratteristica che lo differenzia dagli altri, è l’armonia di gusto frutto di una acidità compensata dal tasso alcolico (minimo 13 gradi) .
E secondo voi? Qual è il miglior vino bianco al mondo?