Città della Grappa

Esperta di internazionalizzazione d'impresa e di Paesi lusofoni. Social media manager e web content. Eclettica, appassionata di viaggi, sempre alla scoperta di nuove esperienze.

È un distillato unico al mondo 100% made in Italy: parliamo della grappa, di come si produce e quali sono gli elementi che la caratterizzano e l’hanno resa famosa in tutto il mondo.

Innanzitutto è bene distinguere la parola grappa da acquavite.

Quest’ultima altro non è che un sinonimo di distillato, occorre dunque capire cosa viene distillato.

Ad esempio:

  • la grappa è un’acquavite di vinaccia (buccia dell’uva)
  • il brandy è un’acquavite di vino (se invecchiato in legno altrimenti detto cognac in Francia),
  • la vodka è un’acquavite di patate,
  • il rhum di canna da zucchero
  • il whisky di cereali,

…solo per citarne alcuni.

Un’altra distinzione è doverosa farla con il distillato d’uva che non è proprio la stessa cosa della grappa.

Per ottenere il distillato d’uva viene usata l’uva intera fermentata, dunque non solo la vinaccia come per la grappa, ma anche il suo mosto.



Leggi anche: Microssigenazione del vino: quanto ne sappiamo?



È come se fosse una bevanda meticcia: metà grappa, metà brandy.

Al palato, il distillato d’uva risulta più fruttato e meno strutturato.

Il distillato di vinacce è prodotto anche in altri paesi europei, ma non può essere chiamato grappa.

Troveremo dunque Schnaps in Germania, Marc in Francia, Aguardente Bagaceira in Portogallo.

Solo in Uruguay vi è una bevanda con un nome simile grappamiel, ovvero la grappa col miele.

Come si produce una Grappa?

Si parla della grappa come un prodotto unico al mondo proprio perché viene distillata una materia prima solida: la vinaccia.

La vinaccia è la buccia dell’uva già spremuta per farne del vino.

Può essere di tre tipi:

  • Fermentata: ovvero la vinaccia ha fermentato con il mosto del vino, per cui ha una percentuale alcolica;
  • Vergini: ovvero non fermentata, per la maggior parte si tratta di vinacce bianche e non fermentano con il mosto del vino, un passaggio che toccherà al distillatore prima che vengano distillate;
  • Semi vergini: le vinacce così definite sono ottenute dalla vinificazione in rosato o anche da vini dolci.

La fermentazione è un processo importante durante il quale lo zucchero si trasforma in alcol.

Per creare un distillato bisogna sempre partire da una sostanza già alcolica e quindi già fermentata.

La distillazione invece è un procedimento fisico che separa le parti volatili di un fermentato.

Una volta scaldato il fermentato, i vapori alcolici possono evaporare insieme agli aromi.

In tal modo si concentra la quantità d’alcol nel fermentato.

Sembra incredibile, eppure i metodi di distillazione si sono sviluppati tra l’VIII e il VI secolo a.C. in Mesopotamia.

La prima produzione di grappa viene fatta risalire al 511 d.C. in Friuli.

La nascita della prima distilleria d’Italia è datata 1779, la distilleria Nardini, l’unica originaria di Bassano, in un luogo affascinante che si affaccia sul fiume Brenta.

Ancora oggi la distilleria offre momenti magici per gustare un aperitivo in un’atmosfera unica.

Fino agli anni cinquanta il metodo di produzione più utilizzato era la distillazione a fuoco.Grappa - distilleria per la produzione

Si riscaldano le vinacce fino all’ebollizione e si ottiene l’alcol in forma di gas che viene condensato.

Chiaramente col tempo le tecniche si sono perfezionate e molti oggi utilizzano impianti di distillazione a metodo discontinuo a vapore o a bagnomaria.

Per la distillazione occorre:

  • La materia prima ovvero le vinacce;
  • Il mastro distillatore;
  • L’alambicco.

L’alambicco può essere a ciclo discontinuo, impiegati soprattutto nella produzione della grappa artigianale o a ciclo continuo, nel caso di produzione industriale.

Il contenuto alcolico di una grappa può variare da 37,5% a 60%.

Per le grappe che hanno diritto alla denominazione geografica, quindi Piemonte, Lombardia, Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli, la gradazione minima deve essere pari al 40% vol.



Leggi anche: Vino invecchiato = Vino più buono: mito o verità?



Classificazione della Grappa

La grappa può essere:

  • Giovane o anche detta non invecchiata;
  • Aromatica: poiché derivata da uve aromatiche come il Moscato, il Brachetto, la Malvasia;
  • Invecchiata: minimo 12 mesi in botti di legno;
  • Riserva Invecchiata o Stravecchia: minimo 18 mesi in botti di legno;
  • Aromatizzata: se vi è stato aggiunto un aroma naturale come erba o radici.

La grappa può essere anche classificata in base alla distillazione e quindi avremo una grappa monovitigno, ovvero proviene da un’unica vinaccia o una grappa mista se al contrario le vinacce utilizzate sono diverse.

Il termine barricata, invece, non si riferisce ad una qualsiasi grappa invecchiata, bensì a quella che sosta in barrique, ovvero in piccole botti di rovere di 225 litri.

La grappa va servita a temperatura ambiente per esaltarne il profumo e il bicchiere tulipe sarebbe da preferire.

grappa da bere in bicchiere

 

Curiosità

Ogni anno l’associazione ANAG – Assaggiatori Grappa e Acquaviti promuove il Premio Alambicco d’Oro, giunto quest’anno alla sua 34esima edizione.

Le categorie sono 9:

  • grappe giovani o aromatiche,
  • grappe giovani o aromatiche che hanno sostato in legno,
  • grappe aromatizzate,
  • acquaviti d’uva giovani o aromatiche,
  • acquaviti d’uva giovani o aromatiche che hanno sostato in legno.

Lo scorso anno a vincere i riconoscimenti Best Gold sono state due grappe invecchiate.

Secondo Paola Soldi, Presidente federale ANAG:

“Il Premio Alambicco d’Oro rappresenta sempre di più un’iniziativa importante per valorizzare la produzione di grappa e acquaviti in arrivo da tutta Italia e l’incremento nella partecipazione di distillerie e aziende vitivinicole con le loro ‘grappe di fattoria’ conferma la crescente attenzione verso il nostro concorso”.

Elenco delle grappe e distillerie più famose

Di seguito un elenco non esaustivo di alcune delle distillerie più famose e antiche della nostra penisola.

  • Distilleria Bortolo Nardini – Bassano del Grappa (VI): produce grappa dal 1779.
  • Distilleria Vittorio Capovilla – Rosà (VI): produce la grappa con vinacce provenienti dal territorio bassanese.
  • Distilleria Marolo – Alba (CN): è la grappa del Barolo per eccellenza.
  • Antica Distilleria Grappa Barile di Luigi Barile – Silvano d’Orba (AL): da molti definito il Re della Grappa.
  • Berta Distillerie – Mombaruzzo (AT): distillerie storica piemontese con una gamma molto ampia di prodotti.
  • Domenis 1898 – Cividale del Friuli (UD): storica grappa friulana, conosciuta per le alte gradazioni.
  • Poli Distillerie – Schiavon (VI): grappe delicate al palato contenute in bottiglie molto riconoscibili.

Oltre ad offrire tutte ottimi prodotti vale la pena visitare anche le sedi che spesso sono storici edifici in cui è possibile ripercorrere la storia e degustare un buon calice.

Dicci quale grappa preferisci, lascia un commento in basso.

 

Che ne dici di far parte del Club del Vino?

Abbiamo 3 opzioni di partnership, a partire da quella GRATUITA.

Per saperne di più, dá un’occhiata al link che segue:

>> Partnership con il Club del Vino <<

Cin-Cin!

  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.