La degustazione del vino bianco, valida per ogni tipologia di vino, prevede principalmente tre fasi:
- l’esame visivo,
- l’esame olfattivo e
- l’esame gustativo.
Prima di procedere alla tecnica di degustazione è importante tener presente che la temperatura di servizio del vino andrà ad incidere sul giudizio finale, per cui è importante ricordare che il vino bianco è consigliato assaggiarlo ad una temperatura tra i 7° e i 12°.
L’esame visivo nel Vino Bianco
Nei vini bianchi rispetto ai vini rossi si rilevano meno varietà di colori che esprimono le caratteristiche proprie della tipologia d’uva espressa nel bicchiere, del modo in cui è stata lavorata nonché vinificata.
Ma è proprio dal colore che è possibile rilevare informazioni importanti riguardo le tecniche di vinificazione utilizzate.
Ad esempio, un vino dal colore pallido e incolore sarà segno di tecniche di vinificazione di stampo industriale o proveniente da un prodotto qualitativamente minore con raccolto abbondante in fase di vendemmia.
Invece, un vino giovane con un colore giallo intenso sarà molto probabilmente indice di un vino fermentato in botte.
E’ bene considerare che nonostante il metodo di vinificazione utilizzato sia uno dei fattori determinanti per valutare il vino in degustazione, ogni tipologia d’uva rispetta un proprio e personale identikit.
Ad esempio, un vino prodotto da uve Riesling presenta un colore giallo pallido rispetto ad un vino prodotto con uve Chardonnay che, invece, mostra nel bicchiere un colore giallo intenso.
Il colore, oltre a essere caratteristica importante per determinare l’uvaggio selezionato, serve a identificare anche un altro dato importante: l’età del vino.
Se il vino è giovane si presenterà giallo con chiare sfumature verdi, se invecchiato apparirà giallo scuro. Con l’avanzare del tempo il colore giallo caratteristico del vino bianco tenderà a scurirsi.
I parametri di riferimento dell’intensità possono essere:
- pallido,
- scarico,
- adeguato,
- carico, intenso,
- scuro,
- cupo.
Durante la maturazione il vino si trasforma e il colore, sia come intensità sia come tonalità, si evolve.
Nel vino bianco il colore può essere:
- bianco carta,
- giallo pallido con riflessi verdolini,
- giallo paglierino,
- giallo dorato,
- giallo tendente all’ambrato,
- ambrato.
L’esame olfattivo nel Vino Bianco
Le sensazioni olfattive che sentiamo in qualsiasi tipologia di vino, derivano dalla presenza di sostanze volatili odorose di natura chimica.
Gli odori e gli aromi del vino bianco come per gli altri vini dipendono da diversi fattori, come ad esempio la varietà dell’uva selezionata e il suo grado di maturazione.
In linea generale i vini bianchi giovani sono
caratterizzati da aromi di fiori bianchi, come il biancospino e frutta a polpa bianca quale pera e mela.
Nei bianchi più strutturati troveremo, invece, aroma di fiori gialli come l’acacia o ginestra e frutta a polpa gialla quale pesca e albicocca e talvolta anche nocciola e mandorla.
Se nel nostro bicchiere degustiamo un vino bianco maturo saremo deliziati da un aroma di fiori secchi, miele, frutta secca e tostata.
Il vino bianco è anche caratterizzato talvolta da un penetrante aroma presente in determinate uve aromatiche quali il Moscato Bianco e Gewürztraminer che vanno ad impreziosire il vino degustato così definito aromatico.
Nel bouquet del vino bianco sono presenti anche aromi legati ad erbe aromatiche ed erbe condimentarie come salvia, timo, finocchio, lavanda e menta.
In presenza di uno Chardonnay è riconoscibile l’aroma della banana, caratteristico di questa uva e presente in tutti in quei vini che hanno subito la fermentazione malolattica, ovvero la trasformazione dell’acido malico in acido lattico e anidride carbonica.
L’aroma che rende un vino bianco elegante è la presenza degli aromi floreali, piuttosto vasta e complessa che va dai fiori bianchi ai fiori gialli.
Tra i più tipici aromi presenti troviamo l’acacia, il biancospino, la rosa gialla e bianca ed infine il giglio che caratterizza vini a base di Riesling, Pinot Grigio e Gewürztraminer.
L’esame gustativo nel Vino Bianco
La tipica caratteristica dei bianchi è il fattore acidità che dona freschezza e piacevolezza al vino e contraddistingue i vini bianchi giovani.
L’acidità è l’elemento che determina il giusto equilibrio del vino ed è capace di contrastare l’alcol.
Dopo un lungo periodo di affinamento in bottiglia l’acidità tende a diminuire e il vino perderà la sua freschezza e piacevolezza.
Ricordate: per preservare tale caratteristica è consigliabile degustarlo nell’arco di uno o due anni dal momento dell’acquisto.
Vuoi scrivere sul Blog del Vino e raccontarci la tua esperienza? Entra in contatto con noi.
Salve,
sono uno studente di Tecnologie Alimentari ed Enologiche, purtroppo non riesco a informazioni attendibili navigando su internet, mi sapreste indicare un buon libro o un qualsiasi manuale che parli dei diversi bicchieri da vino con abbinamento ai vini servibili in quei determinati bicchieri?
Mi piacerebbe fare un regalo a una persona molto appassionata e vorrei un consiglio da persone che sicuramente se ne intendono più di me.