Manca pochissimo alla Vigilia, che segnerà l’inizio dei pranzi e delle cene delle festività natalizie, dove stapperemo bottiglie particolari, conservate o acquistate per l’occasione e riserveremo un posto speciale ai dolci.
I loro colori, sapori e profumi avranno le sfumature dell’uvetta e dei canditi, del cioccolato e della cannella, dello zenzero, del miele e dei datteri, che possiamo trovare anche nei vini più adatti all’abbinamento dei tradizionali dolci natalizi.
Panettone e pandoro
Partendo dai classici che uniscono tutta l’Italia, da nord a sud, possiamo portare a tavola rispettivamente una Malvasia di Candia, una Vernaccia di Serrapetrona o un Passito in abbinamento col panettone, mentre col pandoro possiamo proporre un Moscato d’Asti o un Asti spumante.
I dolci tradizionali del Nord Italia
Durante le festività in famiglia ci piace molto anche riscoprire le specialità regionali.
Partendo dalla Valle D’Aosta, troviamo il Lou mécoulin, versione valdostana del panettone, un lievitato saporito, alto e soffice, insaporito con l’uvetta macerata nel rum,da abbinare con uno Chambave Moscato.
Proseguendo nel nostro viaggio enogastronomico, troviamo lo zelten, dolce tipico trentino.
Il nome di questo dolce deriva dal tedesco selten che vuol dire raramente, ad indicare che questo dolce veniva preparato raramente durante l’anno, solo nel periodo natalizio. Gli ingredienti principali sono uova, burro, zucchero, farina, lievito e frutta secca. Per non sbagliare, possiamo proporre un Trento Doc Demi-Sec, morbido e dolce, piacevolmente fruttato e con intriganti sentori di crema.
In Piemonte si prepara il Tronchetto di Natale, un trionfo di cioccolato, panna, brandy e marroni a forma di tronco, simbolo di buon auspicio.
Con questa soffice bontà, possiamo degustare un Barolo chinato, liquoroso e soprattutto digestivo!
In Lombardia, oltre al panettone, troviamo la Besciola o Pan di Fich. Si tratta di una pagnotta di grano saraceno con castagne, frutta secca, uvetta, fichi e noci. Ottima con un moscato rosa di Triacca, per seguire la tradizione possiamo anche intingerla nella grappa.
La gubana è il tipico dolce friulano che fa subito Natale.
A base di pasta lievitata, è farcita con frutta secca, uva passa, amaretti, noci, mandorle, miele ed assaggiarla con un bicchiere di Picolit è la maniera migliore per esaltarla. Una curiosità: il suo nome richiama la sua particolare forma a chiocciola (gubat significa avvolgere in dialetto friulano).
Il pandoro ha origini venete, ma non è l’unico dolce natalizio di questa regione. Un altro molto conosciuto è il mandorlato di Cologna Veneta, a base di miele, albume d’uovo, zucchero e mandorle, adagiati su una base di cialda. Un abbinamento consigliato è con il Recioto di Soave.
In Liguria si conclude il pasto delle feste con il pandolce, un impasto di farina, uova, latte, uvetta, pinoli e canditi, da innaffiare con un buon bicchiere di Cinque Terre Sciacchetrà.
Tra i dolci natalizi emiliani, il più famoso è il Panone di Natale di Bologna, a base di farina, mostarda di mele cotogne, miele, cacao, cioccolata fondente e fichi secchi, da portare a tavola con un Pignoletto dei Colli bolognesi.
I dolci del Centro Italia
Con il Panforte i e Ricciarelli di Siena invece è d’obbligo il Vin Santo toscano.
In Lazio la magia del Natale si concentra in un dolce, il panpepato, dove il cioccolato, la frutta secca e le spezie richiedono un bicchiere di Moscato di Terracina Dolce.
Un dolce tradizionale marchigiano è il bostrengo, nato come piatto povero del periodo natalizio (per recuperare il pane raffermo si aggiungeva frutta candita, fichi secchi, uva sultanina e mosto cotto), col tempo si è arricchito di ingredienti come il cacao, il miele, la frutta secca, il rum. Si abbina molto bene con la Vernaccia di Serrapetrona Dolce.
Un dolce tipico della tradizione natalizia dell’Abruzzo è il parrozzo, realizzato con un impasto a base di semolino e mandorle e una copertura di cioccolato fondente, mentre all’interno ha una pasta morbida, gialla e profumata, da provare con una bottiglia di Controguerra passito bianco.
Fra tutti i dolci natalizi, in Umbria ce n’è uno dalla forma molto particolare: il torciglione, dove prevalgono il sapore delle mandorle (dolci e amare) e del limone, da provare con un Orvieto muffato.
Un dolce Natale nel Sud Italia
Spingendoci più a sud troviamo i caragnoli, frittelle ricoperte di miele tipiche del basso Molise, da provare con un elegante Molise Moscato Passito.
Caragnoli
Terra rinomata per la tradizione pasticciera, la Campania vanta numerosi dolci per rallegrare la tavola a Natale, ma gli struffoli sono forse i più conosciuti.
Con queste palline di pasta fritta ricoperte di miele e confetti colorati, un abbinamento possibile è con il Passito di Pallagrello.
In Calabria, i fichi chini sono il dolce tipico da regalare in famiglia per la forma che richiama la Croce, simbolo religioso del Natale.
Sono fichi farciti con mandorle, noci, cioccolato, canditi, perfetti con un raro Greco di Bianco Passito.
Per richiamare l’aureola del Bambin Gesù, in Puglia a Natale vengono preparati dei dolci chiamati cartellate, composti da nastri dentellati di sottile sfoglia di pasta ottenuta con farina, olio e vino bianco e arrotolati a spirale su se stessi, fritte in olio di semi di arachidi e cosparse di vincotto di vino o vincotto di fichi, perfetto con il dolce moscato di Trani.
I calzoncelli di castagne sono dei dolci tipici della tradizione natalizia lucana, fatti di pasta sfoglia con farina di grano, chiusi a fagottino e ripieni di crema di castagne.
Dopo averli fritti, si coprono con dello zucchero a velo oppure con del miele, da degustare con un Moscato passito lucano.
In Sicilia troviamo i nacatuli, dei dolcetti di sfoglia riempiti con un impasto di mandorle, zucchero, cannella e mandarino. Alla fine vengono sempre aromatizzati con della malvasia. Vengono preparati soprattutto in occasione del santo Natale e si servono con la stessa Malvasia delle Lipari con cui vengono aromatizzati.
Per concludere questo tour lungo lo stivale, la mia Sardegna e Su Pan’e Saba, un dolce tradizionalmente consumato durante le festività del mese di Novembre, ma che viene servito in tavola anche a Natale.
Ogni zona della Sardegna ha la sua ricetta tradizionale, ma genericamente gli ingredienti comuni sono mosto cotto, noci, nocciole, uva passa e aromi come scorza di limone o arancia e semi d’anice, da provare con il particolare Anghelu Ruju di Alghero.
Qualsiasi sia la vostra scelta, ricordatevi di rispettare la temperatura di servizio ( 8 – 10 °C per gli spumanti, 10 – 18 °C per passiti, vini dolci e liquorosi).
Buone feste a tutti voi.
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Cin-Cin!