“ Noi lavoriamo nelle tenebre, facciamo quello che possiamo, diamo quello che abbiamo . Il dubbio è la nostra passione, e la passione è il nostro compito. Il resto è la follia dell’arte”.
Da qui nascono le creazioni di Marco Buvoli e del suo Opificio del Pinot Nero, produttore di spumante metodo classico nella provincia di Vicenza.
Marco non nasce come viticoltore, faceva tutto un altro lavoro, i suoi viaggi in giro per il mondo lo portavano costantemente in zone vinicole, forse un segno premonitore di quello che avrebbe fatto in futuro!
Da qui scatta la scintilla, affascinato da tutto ciò che riguarda il metodo classico e la Champagne, Marco acquista il suo primo terreno nel 1997 coltivato a Pinot Nero, e nel 2001 ha la sua prima vendemmia.
Negli anni acquista vari altri terreni che ad oggi si dislocano fra Colli Berici e i Colli Euganei per il Pinot nero e nel comune di Gambugliano per il Syrah, per un totale di 5 ettari e mezzo.
C’è un episodio che porta alla ribalta i vini di Marco
Nel 2009 mette in commercio la sua prima bottiglia: OTTO ANNI.
Ma i clienti assaggiandolo sono molto scettici, confondono le note evolutive del vino, con un sapore di tappo, di vino ossidato non buono e gli sconsigliano di continuare a venderlo. Marco però è convinto del prodotto che ha realizzato e continua per la sua strada, finchè un giorno il vino viene degustato da Massimiliano Alajmo del Ristorante le Calandre, il quale rimane estasiato, vede in quel vino delle grandi potenzialità soprattutto per quanto riguarda gli abbinamenti con i suoi piatti. Da allora i vini di Marco sono riconosciuti in tutto il panorama enologico, e quella nota ossidata scambiata per “difetto”, si è trasformata per quello che realmente è, l’evoluzione di un vino perfetto!
“Il Pinot Nero si presta bene per queste zone” ci spiega Marco :” perché vuole terreno calcareo e per quanto riguarda il clima si anticipa la vendemmia se l’estate è stata troppo calda” quindi quest’anno la vendemmia per lo spumante è avvenuta a metà agosto.
Per lo spumante l’uva viene messa in cassettine e successivamente trasportata tramite camion refrigerati in cantina dove verrà effettuata una sola pressatura dell’intero grappolo al 50%. Da qui il mosto passa alle vasche d’acciaio per la prima fermentazione che avviene spontaneamente con lieviti indigeni a temperatura controllata attorno i 17°C .
La primavera successiva, viene composta la cuveè che è formata dal 65% di vino dell’annata precedente, più vini di annate più vecchie ed un 5% di vecchia riserva. Dopo il tirage vi è l’imbottigliamento e la lunga permanenza sui lieviti. Marco si affida unicamente alla sua esperienza per decidere qual è il momento giusto per portare le sue bottiglie al consumatore.
Per il vino rosso la vendemmia avviene tre settimane dopo quella per lo spumante, la macerazione è lunga senza aiuti di tipo esterno…lentamente parte una fermentazione a 24-26 °C con vari rimontaggi e delestage. La torchiatura molto delicata lo porta ad avere questo nettare che verrà travasato in barrique dove riposerà per 12 mesi. Una volta imbottigliato riposa ulteriormente in cantina.
Dal 2005 Marco abbraccia la biodinamica, tutto ciò che serve è presente in natura, ci fa notare. Bisogna conoscere bene la vigna e le varie malattie per poter intervenire in tempo, senza metodi chimici. Ed in cantina sono presenti i lieviti indigeni che aiutano la fermentazione spontanea. Anche la chiarifica viene fatta senza prodotti chimici, ma semplicemente con l’albume d’uovo.
Questo amore per il suo terreno lo porta ad avere vari riconoscimenti per i suoi vini, quest’anno il suo BUVOLI TRE è stato premiato dall’Associazione Italiana Sommelier come miglior spumante metodo classico nel Veneto, una grande soddisfazione che ripaga le fatiche e le attese.
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Nella sua piccola stanza adornata di bottiglie, ”bottiglie che lo hanno emozionato” , ci fa degustare vini altrettanto emozionanti, iniziamo con:
TRE Brut: spumante giovane, giallo paglierino con una bella spuma consistente
QUATTRO Brut: Paglierino carico, perlage fine. Intenso nei profumi, tra camomilla, fiori , vaniglia, caffè, lievi note ossidative e pan brioches Al gusto, elegante e compatto, morbido, ma sostenuto da una buona freschezza. Lungo finale tostato
CINQUE Pas Dosè: giallo paglierino tenue, intenso nei profumi dell’evoluzione, frutta matura, note di lieviti, nocciola tostata. Struttura decisa e carattere fresco con una lunga persistenza, sottolineata da note ammandorlate e ricca sapidità
SETTE ROSE’ BRUT: rosato con riflessi color rame, fine perlage. Un ventaglio di profumi che si apre con fragoline di bosco, miele, caffè e note eteree.
PINOT NERO: un bel rosso rubino trasparente con riflessi granati. Profumi floreali di rosa e confettura di lamponi e fragole. Leggera speziatura di pepe, tabacco, cioccolato e lieve tostatura di caffè. In bocca è caldo, morbido, con una buona freschezza e sapidità, il tannino è ben integrato in un finale persistente.
Speriamo di avervi incuriositi su questo piccolo produttore alla ricerca continua del “Pinot nero perfetto”.
Opificio del Pinot Nero
Via Mondeo, 1 – Gambugliano (VI)
Tel: (+39) 348 4102919
info@opificiopinotnero.it
www.opificiopinotnero.it
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