Abbiamo appena superato la metà di questo 2017 ed è ora di cominciare a capire come si è aperto l’anno per l’export di vino italiano nel mondo.
La curiosità è tanta e le aspettative alte!
Innanzitutto possiamo dire che le elaborazioni ISMEA ci dicono che il settore è in buona salute.
E già possiamo tirare un sospiro di sollievo.
Un importante passo avanti riguarda il primo trimestre, in cui siamo cresciuti nell’export dell’8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, sia in volumi sia in valore. È chiaro che, seppure questa percentuale vada letta positivamente, dobbiamo di certo migliorare nell’aumento del valore medio così da poter competere ad armi pari con il nostro storico avversario, la Francia.
A guidare questa crescita positiva sono stati i vini in recipienti superiori ai 2 litri, si parla quindi di bag in box e cisterne, destinati soprattutto al Nord Europa.
Discorso a parte come al solito per gli spumanti. Il Prosecco continua a “volare” rappresentando ben il 65% delle esportazioni degli spumanti DOP.
Per quanto riguarda invece i nostri principali clienti, in questi primi mesi dell’anno è stato decisivo l’incremento della domanda tedesca (+15% a volume), della Francia (+53%) e della Svizzera (+18%). Ma le performance migliori si sono avute fuori dai confini europei.
Negli Stati Uniti continuano a crescere a due cifre i vini spumanti mentre i vini fermi restano costanti.
Lo stesso discorso vale per il Regno Unito, dove gli spumanti e specie il Prosecco guidano l’andamento delle vendite.
Sono invece assolutamente positivi i dati delle esportazioni in Cina: aumentata la vendita di vini in bottiglia del 16% in volume e del 21% in valore rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Dati positivi anche per i vini spumanti con incrementi superiori al 60%.
Anche dalla Russia arrivano buone notizie, grazie soprattutto alle esportazioni dei vini in cisterna; positive anche le vendite di vini in bottiglia e spumanti.
Vedi la tabella completa:
Per i più curiosi, cliccate qui per i dettagli sui principali paesi clienti.
In attesa di nuovi dati, è importante per le aziende pensare a delle modalità per lavorare insieme sull’aumento delle esportazioni in valore, ossia collaborare per comunicare all’estero storia e qualità della produzione vitivinicola italiana.