Parlare dei vini più antichi d’Italia non è storia semplice.
Primo perché la storia ci insegna che già i Romani e i Greci ne facevano buon uso e, ancor prima, la Bibbia ci dice che fu Noè a scoprire il processo di lavorazione del vino.
Inoltre, ritrovamenti archeologici dimostrano che la vite cresceva spontanea già 300.000 anni fa e che i primi degustatori risalgono al neolitico.
La produzione su larga scala di vino è però datata intorno al 4100 e il 4000 a.C., periodo in cui fu rinvenuta la prima casa vinicola.
Ad ogni modo il vino bevuto a quei tempi era molto diverso da quello che conosciamo oggi, sia perché esistevano delle tecniche di vinificazione e di conservazione embrionali, che sono state col tempo perfezionate, sia perché molto spesso veniva allungata con acqua o con altre spezie.
Vini Italiani più antichi …oltre la Storia
Al di là della storia legata al vino che ha radici poco robuste e spesso intrecciate con la leggenda, quello che sappiamo per certo è che l’Italia è stata una grande regione vitivinicola, non a caso il suo nome era Enotria Tellus, terra del vino.
Dal Nord al Sud della penisola ci sono diverse tradizioni legate al vino che ancora oggi si tramandano e si rispettano.
In Italia la vite si diffuse dapprima in Sicilia e in Calabria, conquistano il Mediterraneo.
La coltivazione dell’uva giunse poi in Campania e nella Pianura Padana e l’Impero Romano divenne una vasta zona vitivinicola, dove si venerava il dio Bacco (per intenderci Dionisio per i greci).
Dopo un periodo di messa al bando del vino, la coltivazione della vite non si è arrestata del tutto grazie ai monaci che continuavano il loro lavoro rinchiusi nei monasteri.
Ed è grazie a loro se ancora oggi possiamo degustare del buon vino.
Col passar del tempo le tecniche di vinificazione si sono affinate e la viticoltura ha conosciuto una nuova epoca di fioritura, periodo che ha visto nascere le prime case vinicole ancora oggi esistenti.
Aziende vinicole più antiche d’Italia
Secondo la rivista Family Business, che cura la classifica delle aziende famigliari più antiche del mondo in tutti i settori, al quarto posto si posiziona l’azienda Barone Ricasoli, l’azienda vinicola in assoluto più antica d’Italia e seconda nel mondo.
Di fatto il suo nome è legato al vino dal 1141, quando il Castello di Brolio diventò della famiglia Ricasoli.
I Ricasoli iniziarono a dedicarsi ai vigneti e allo sviluppo dell’agricoltura, soprattutto grazie alla dedizione del Barone Bettino Ricasoli, detto il Barone di Ferro, esperto politico e imprenditore vitivinicolo di grande lungimiranza, nonché fautore del vino italiano oggi forse più famoso al mondo: il Chianti.
Il barone, certo delle potenzialità del suo terroir legate ai progressi tecnologici applicati al processo di vinificazione, aveva come obiettivo la produzione di un vino di alta qualità, capace di competere con i rivali di sempre, allora più forti che mai, i vicini francesi.
E i successi non tardarono ad arrivare.
Nel 1600 si esportava verso Amsterdam e Inghilterra, nei primi del ‘900 i vini di Briolo sono così famosi che vengono richiesti dalla Cina, dal Sudafrica, dalla Costa Rica.
Nel 1867 ottiene la prima medaglia d’oro all’Esposizione internazionale di Parigi.
Oggi si può affermare che Bettino Ricasoli non ha soltanto apportato miglioramenti e notorietà al suo Chianti, ma all’intera viticoltura italiana.
Sempre nella classifica di Family Business troviamo un’altra cantina degna di essere citata e che si posiziona al nono posto: Antinori.
Antica famiglia di marchesi fiorentini che iniziarono a produrre vino verso la fine del 1300 e da allora si sono susseguite ben 26 generazioni occupandosi della delicata arte del vino ed esportandolo ovunque.
Francesco Redi, poeta rinascimentale, così lo descrive:
“La d’Antinoro….d’un Canajuol maturo, spremo un mosto sì puro che ne’vetri zampilla salta, spumeggia e brilla!”.
Durante il XVIII secolo la famiglia comincia a commercializzare i vini anche all’estero, in particolare nel Regno Unito.
Nel 1753 nasce l’Accademia dei Georgofili, la più vecchia accademia del vino al mondo.
Insomma vale la pena programmare un bel giretto in Toscana e visitare queste due cantine con oltre 300 anni di storia alle spalle e degustare uno dei vini più amati da tutti.
Curiosità
Anche se non sempre i primati sono sinonimo di autenticità, riporto per gli appassionati di classifiche, la prima DOCG.
Il primato spetta al Vino Nobile di Montepulciano (D.P.R. 01/07/1980) al quale viene assegnata la prima fascetta in assoluto AA000001.
Anche il Brunello di Montalcino è una delle prime DOCG, anche se poi era DOC da prima del Montepulciano, rispettivamente 28/03/1966 l’uno e 12/07/1966 l’altro.
Il primo vino bianco DOCG è invece L’Albana di Romagna, oggi Romagna Albana DOCG.
Come prima, anche in questo caso la DOC più antica è però del Frascati (03/03/1966).
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