Quale rapporto si instaura tra il Vino, bevanda che da sempre inebria l’uomo estraniandolo dai fardelli quotidiani e il Cinema, strumento attraverso cui ognuno di noi riesce a staccarsi dal reale per immergersi in quella vita che scorre sullo schermo?
Apparentemente lontani tra loro risultano però avere quasi lo stesso scopo, quello di “far sognare” il genere umano.
Altre volte il secondo serve a “raccontare” il primo, a sviscerarlo ai più attraverso aspetti inconsueti.
È questa, in fondo, la storia di “Vino su tela”, un docu-film che attraverso un viaggio, attraverso tre vitigni e attraverso un’Artista riesce a far vivere il Nettare di Bacco non più solo come alimento ma come “colore”.
Per meglio comprendere questa strana relazione tra Vino e Cinema, diversa dai soliti “Un’ottima annata”, “Sideways“, “Mondovino“, per citarne alcuni, non potevo non intervistare Agnese Correra, giovanissima Regista e Produttrice di “Vino su tela. L’Arte Enoica di Arianna Greco”.
Ciao Agnese, sei giovanissima, complimenti! Quando hai “sentito” la voglia di intraprendere la strada della Regia e Sceneggiatura? A che età?
“Fin da quando ero bambina ho sempre avuto attitudini artistiche, mi piaceva (e mi piace ancora) suonare la chitarra, il piano, recitare. Tutto ciò che facevo aveva sempre un piccola “performance” dentro. Si pensi che il mio primo documentario, del tutto inconsapevole, fu per la nascita di mia sorella. Avevo 8 anni e ho fatto un vero e proprio reportage su tutto il suo primo anno di vita, riprendendola in continuazione (ride n.d.r).
Allora non sapevo cosa volevo fare da grande, ma adesso quelle immagini girate con la telecamera VHS di mio padre hanno un senso perfetto.
Grazie alla formazione Universitaria ho capito, in seguito, cosa volevo fare davvero. Ho studiato al DAMS di Roma Tre e lì, analizzando e sviscerando tutte le discipline artistiche e performative, ho capito che volevo essere una Regista. Così all’età di 22 anni mi sono iscritta all’Accademia del Cinema e Tv (ACT Multimedia), dell’allora Direttore Artistico Carlo Lizzani, presso gli studi di Cinecittà.
Sei originaria di Porto Cesareo, piccola realtà in provincia di Lecce. Come è vissuto qui il Cinema?
A mio avviso qui il Cinema è vissuto in due maniere alquanto diverse: da un lato vi è chi, giustamente, vive il Cinema come un hobby, un piacere, un passatempo, com’è giusto che sia.
Ma dall’altro lato, c’è che chi lo vive come una vera e propria professione lavorativa, alimentata certo dalla passione. Grazie all’Apulia Film Commission, il Cinema è diventato in Puglia una realtà forte e concreta, questo incoraggia molto noi giovani Registi.
Il problema è quando le due mentalità si scontrano: non è sempre facile spiegare a chi pensa che sia solo un divertimento, che invece “fare Cinema” è un lavoro complesso e articolato. Un bellissimo lavoro ma che richiede preparazione, talento, qualità che devono essere riconosciute come veri e propri “titoli” di una professione che non è solo uno svago.
Il tuo lavoro ti porta a viaggiare molto. Trovi differenze tra la realtà francese, quella spagnola e la realtà Leccese nell’approccio alla figura del Regista?
Dipende molto dove si va e con chi ci si rapporta. Naturalmente più si va vicino a realtà artistiche più la figura del Regista è conosciuta e quindi anche riconosciuta. Più si sta lontano più è difficile spiegare il proprio mestiere e farlo identificare come tale.
Bisogna dire che io sono quasi sempre circondata da professionisti del settore, da grandi appassionati di cinema, ma anche da persone che apprezzano e riconoscono gli sforzi del mio lavoro.
Fortunatamente, in particolar modo nell’ultimo anno, ho prodotto molti lavori e quindi, soprattutto in Italia, l’appellativo Regista accanto al mio nome è sempre più familiare all’orecchio della gente. Però la strada è ancora lunga…
Su “Club del Vino”, ovviamente, si parla del mondo Enoico. Qual è il tuo rapporto personale col vino stesso e qual è il tuo vitigno preferito, se ne hai uno?
Grazie ad Arianna ed a tutti i protagonisti incontrati durante la preparazione e la realizzazione del film, ho approfondito la mia conoscenza del vino, affacciandomi in un mondo che è pieno di tanta passione ma anche di tantissimo rigore e professionalità, decisamente come la Regia!
La mia conoscenza del vino era fin troppo bassa prima del film documentario, ma grazie a “Vino su Tela” mi sono appassionata e devo dire che mi piace che ormai sia io a scegliere il vino alle cene con gli amici.
Vengono prodotti dei vini grandiosi, soprattutto nella nostra Puglia, quindi è un po’ difficile stilare una classifica, anche perché non ne ho le competenze. Se proprio devo fare dei nomi, mi piace bere il Salice Salentino ed il Bordeaux ma amo moltissimo i vini bianchi: in particolar modo Malvasia bianca, Fiano e Chardonnay e ovviamente….Champagne francese!
Ogni buon vino che bevo è un’esperienza sempre nuova e formativa.
Sappiamo che, lavorativamente parlando, ti sei occupata del Vino in tutte le sue possibili sfaccettature, anche quelle visive. Sei la Regista e Produttrice di “Vino su Tela. L’Arte Enoica di Arianna Greco”. Come nasce l’idea?
Nasce da un incontro e da tanta voglia di fare. Era il Novembre del 2014 quando l’Artista Arianna Greco, mi ha invitato ad un suo live di Arte Enoica a Roma. Già conoscevo Arianna e soprattutto la sua arte, dato che siamo originarie dello stesso paese, ma mai vi era stata occasione di incontrarci.
Decisi di portare una videocamera e realizzai un breve video su di lei. Mi resi conto immediatamente che la sua arte doveva essere immortalata in un film ed allora grazie a tante chiacchierate accompagnate da buon vino, è nata l’idea di “Vino su Tela – l’Arte Enoica di Arianna Greco”: un road movie alla ricerca dei tre vini con cui Arianna ha creato un quadro emblema della Puglia. Grazie a questo viaggio, oltre a conoscere Arianna, sono entrata in contatto con tre importantissime e meravigliose realtà vitivinicole pugliesi: I Conti Zecca di Leverano, i Produttori Vini Manduria e Grifo di Ruvo di Puglia.
Grazie a questo film sono nati dei bellissimi rapporti lavorativi ma anche un grande affetto che continua ancora oggi!
Dov’è possibile avere informazioni sul tuo documentario dedicato al mondo Enoico?
È disponibile online il Teaser che è tutto “da gustare”, poiché contiene scene inedite non presenti nel film.
Per quanto riguarda il film documentario, adesso sta girando per vari festival del settore ed è ospite in molte manifestazioni culturali… chissà, forse l’anno nuovo farò un sorpresa a tutti e lo pubblicherò. (ride n.d.r)
Preferisci un vino “bianco”, un “rosato”, un “rosso” o delle bollicine per pasteggiare? Hai mai pensato di seguire corsi tipo AIS, Onav, Fis etc?
Mi piace molto pasteggiare con il vino bianco e secco, che in genere prediligo, naturalmente sulla mia tavola non possono mancare i vini rossi, soprattutto quelli forti e corposi frutto della nostra terra. Sono sempre aperta a conoscere nuovi vini e mi piace molto quando sono a cena in posti nuovi con persone esperte in campo enologico, come Arianna Greco stessa, perché posso sperimentare e conoscere. Credo che il mondo del vino e quello del cinema non sono così diversi come si pensi: in entrambi i casi tradizione e innovazione sono le carte segrete per un prodotto originale ed unico! Mi piacerebbe molto seguire corsi tipo AIS o Onav ma per il momento gli impegni lavorativi non me lo permettono.
Progetti futuri?
Il 2017 inizierà subito con due viaggi, sono stata selezionata come rappresentante italiana, insieme ad un altro ragazzo, in uno scambio culturale sulla mobilità europea e giovanile. La mobilità internazionale è un aspetto che mi ha appassionato molto negli ultimi anni e di cui mi sto specializzando anche a livello formativo.
Questa iniziativa Europea permette a molti giovani, attraverso progetti artistici, culturali, ma anche di altri campi, di esplorare tutto il mondo conoscendo ragazzi di altre nazioni e lavorando insieme per la realizzazione di un progetto. Questo è un grande “dono” che l’Unione Europea fa ai giovani poiché crea un’opportunità di crescita culturale e personale, abbattendo le barriere mentali e azzerando i pregiudizi.
Subito dopo ci sarà il tour con Elisabetta Guido, porteremo nei più bei teatri italiani il nostro videoclip “Funkattivo” di cui Elisabetta è interprete e autrice ed io Regista e il Cortometraggio “Santo Rizzello : 100 anni di Storia” di cui io sono Regista ed Elisabetta realizzatrice della colonna sonora. “Funkattivo” gode anche della rinnovata parnership con i Produttori Vini Manduria, sponsor del videoclip.
Partiremo il 28 gennaio dal Teatro “Il Ducale” di Cavallino, poi Milano alla Camera del Lavoro, Firenze al Teatro del Sale… sono in cantiere altre date del tour e nuovi progetti a cui voglio brindare con voi di Club del Vino come buon auspicio: “Prosit!”
E noi di Club del Vino non possiamo che brindare insieme a questo Talento cesarino! Prosit!
Arianna Greco
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Cin-Cin!