Vitigno a bacca nera tutto italiano, coltivato in particolare nelle regioni Abruzzo, Marche, Umbria e Puglia, parliamo del Montepulciano, il rosso per antonomasia.
Spesso viene confuso con il vitigno Sangiovese probabilmente a causa della denominazione toscana che si ottiene: il Vino Nobile di Montepulciano DOCG, ma è un’altra storia e in comune hanno solo il nome.
Dal vitigno Montepulciano nascono i vini Montepulciano d’Abruzzo DOC, Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOCG.
Lo stesso viene utilizzato anche come base per Offida Rosso DOCG e Rosso Piceno Superiore DOP.
È dal 2003 che ha visto il riconoscimento della DOCG per la zona del Teramane, ovvero la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, un marchio italiano che indica al consumatore l’origine geografica di un vino ed è indicato obbligatoriamente in etichetta.
Zone di produzione del Montepulciano
Le origini del vitigno Montepulciano sono da ricercarsi molto probabilmente nella valle Peligna, nei pressi della Majella, essendo il Montepulciano un vino di montagna, decantata anche dal poeta latino Ovidio, in “Le Metamorfosi”:
“terra ferax Ceresis multoque feracor uvis”,
“terra fertile cara a Cerere (dea del grano) e molto più fertile per l’uva”.
Diversi documenti ne datano già la presenza intorno al 1,700.
Come tutte le uve a bacca nera del meridione, anche il Montepulciano non fa eccezione e sarebbe originario della Grecia.
È un vitigno autoctono del centro Italia e insieme al Sangiovese rappresentano le eccellenze dei rossi nostrani.
In un raggio di circa 300 km distinguiamo diversi tipi di Montepulciano:
- Nord delle Marche: famoso per i vini del Conero, vinificati in purezza. Addolciti dalla presenza del mare.
- Sud delle Marche: in particolare ad Ascoli Piceno, lo si trova in blend con il Sangiovese. È un vino caldo e dalle piacevoli note fruttate.
- Abruzzo: in purezza troviamo il Montepulciano d’Abruzzo DOCG, prodotto nella zona costiera del Teramano. Si tratta di un vino polposo dal sentore di erbe aromatiche. Da un’indagine condotta nel 2008 è stato evidenziato che il Montepulciano d’Abruzzo è stato il secondo vino italiano DOC, dopo il Chianti, ad essere venduto nella grande distribuzione nel 2007. È il Consorzio di Tutela dei vini d’Abruzzo il garante del rispetto dei Disciplinari di Produzione per il Montepulciano d’Abruzzo rosso DOC. Tra i suoi compiti rientrano la tutela, la promozione e la salvaguardia delle denominazioni DOC “Abruzzo”, “Montepulciano d’Abruzzo”, “Cerasuolo d’Abruzzo”, “Trebbiano d’Abruzzo”, “Villamagna”.
- Umbria: anche qui il Montepulciano non è da meno. Lo troviamo nel Rosso Orvietano, Colli Amerini Rosso e Lago di Corbara.
- Molise: si producono in questa terra ben tre DOC, ovvero Biferno Rosso, Pento di Isernia Rosso e Montepulciano del Molise.
- Lazio: Castelli Romani Rosso, Colli della Sabina e Velletri sono solo alcune delle DOC ottenute dal vitigno Montepulciano.
Caratteristiche organolettiche e abbinamenti culinari
Sia il grappolo che l’acino si presentano di grandezza media, il colore tende al nero e la buccia è spessa, determinandone una vendemmia tardiva, solitamente ad ottobre.
Per il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane il periodo di affinamento è di due anni e tre per la Riserva, di cui uno in botte di rovere ed inizia solitamente a partire dal 1 novembre dell’annata di raccolta delle uve.
Gli ultimi sei mesi l’invecchiamento continua in bottiglia.
Tra le annate speciali ricordiamo quelle del 1988-1998-2000-2006.
Il colore è rosso rubino intenso e può presentare delle sfumature violacee, tendente al granato con l’invecchiamento.
L’odore è gradevole e il sapore secco, i tannini sono morbidi e non aggressivi.
Al palato è vellutato, robusto e asciutto e il profumo ricorda le more, i frutti rossi e le spezie.
I vini Montepulciano giovani si servono ad una temperatura compresa tra i 16° e i 18° e hanno una gradazione alcolica minima di 11,5%.
Per la riserva la gradazione alcolica minima è 12%.
Predilige arrosti, bolliti, pollame ma anche formaggi.
Il Montepulciano maturo è più indicato ad accompagnare piatti elaborati, mentre il Montepulciano Riserva si abbina alle cosiddette carni nere, ovvero il brasato di cinghiale o di lepre.
Una nota di rilievo merita il Montepulciano Cerasuolo, che come suggerisce la parola deriva da cerasa, ovvero ciliegia.
È un vino ottenuto dalla macerazione veloce e vinificato in bianco, per cui il vino ottenuto assume un colore rosato ricordando spesso anche il corallo.
È delicato, profumato e fresco e si presta ad un’infinità di abbinamenti culinari, dalla carne al pesce, dall’aperitivo alla cena.
Ottimo se servito ad una temperatura più bassa del normale, intorno ai 14° e come per gli altri rossi robusti il bicchiere da utilizzare è ampio per permettere l’ossigenazione.
In generale il vino ottenuto dalle uve Montepulciano nascendo in un terroir prevalentemente montanaro sposa alla perfezione tutti i piatti tipici delle terre d’Abruzzo, le grigliate, la pasta fresca, il pesce grasso.
A voi i migliori abbinamenti vino-cibo per le migliori degustazioni!
Se il nettare degli dei è la tua passione entra in contatto con il Club del Vino.