“D’agosto moglie mia non ti conosco” [proverbio diffuso in molte zone d’Italia e d’Europa. In questa forma compare il detto popolare più contemporaneo di una lunga serie di proverbi antichi che consigliavano ai mariti di non strafare e di non stancarsi troppo nel periodo caldo] (fonte Wikipedia)
Che si sia mariti o mogli poco importa, perché d’agosto invece c’è un gran fermento tra gli uomini e le donne che mandano avanti le aziende vinicole. L’invaiatura – fase in cui gli acini prendono colore – è in piena attività e lo spettacolo per gli occhi è assicurato. In Italia, in Toscana in particolare e, più precisamente sui Colli Fiorentini, è il mese cruciale che dà inizio – per qualche varietà precoce o per le cosidette basi spumante – alla vendemmia, o la precede di qualche settimana. E’ il tempo di attesa più lungo per un vignaiolo, quello scandito da ansie e speranze e dita incrociate, dove si aspetta che la vite faccia l’ultimo chilometro e raggiunga, sana e salva, il traguardo: l’inizio della vendemmia. Previsioni meteo sotto mano continuamente, augurandosi che il “socio di maggioranza” – Madre Natura – non compia gesti estremi o regali antipatici colpi di testa.
Come sta andando la stagione tra i filari del Chianti Colli Fiorentini?
Previsioni e qualche novità in arrivo tra le aziende che ho intervistato di recente.
Nonostante la gelata di aprile, i danni provocati sono stati circoscritti alle vigne poste a fondovalle ma in piccole e limitate aree. Solo localmente si registrano diminuzioni della produzione dal 10 al 30% circa, ma rimane invariata l’ottima qualità delle uve. La stagione è inevitabilmente partita un po’ più tardi viste le temperature fresche della media tra aprile e maggio. Malgrado questo, un po’ in tutti i territori/comuni della denominazione fiorentina, l’andamento dell’annata è fino ad oggi, tutto sommato, piuttosto regolare, in linea con le stagioni precedenti.
Il clima delle settimane primaverili, meno caldo della media, ha portato a un rallentamento vegetativo che probabilmente si tradurrà in un leggero ritardo della vendemmia. Questa almeno è la previsione del Conte Ferdinando Guicciardini, dalla collina di Poppiano a Montespertoli.
Le vigne godono di un ottimo stato vegetativo e sanitario. I principali interventi in campo, manuali e meccanici, sono praticamente ultimati ovunque e i vignaioli sono tutti, ovviamente, in trepidante attesa di scoprire cosa riserverà la vigna quando andranno a raccogliere le uve.
Anche dal punto di vista di attacchi di malattie, raramente si è registrata la presenza di peronospora o oidio, come racconta Neri Gazulli di Tenuta San Vito a Montelupo Fiorentino. Le aspettative e le previsioni sono, quindi, di alto livello.
Parlando con i produttori, la preoccupazione principale sembra essere ad oggi quella della siccità, diffusa ovunque: mancano le piogge – quelle giuste e in misura equilibrata – che farebbero tirare il fiato alle vigne, già ad un inizio di sofferenza e con lo stress idrico in agguato.
Localmente si stanno già eseguendo dei campionamenti, come stanno facendo Maurizio Mazzantini e Roberta Chini di Marzocco di Poppiano, Montespertoli: non tanto perché le uve siano già quasi pronte per la raccolta, quanto per creare il più ampio e dettagliato possibile archivio storico delle annate. Monitorare ciò che succede aiuta a migliorare il proprio lavoro e fare tesoro del passato, per accrescere l’esperienza e dare sempre il massimo.
Novità in arrivo dall’annata 2021: un IGT Toscana Bianco, a base di Viogner, Malvasia di Candia e Vermentino. In uscita intorno alla fine di aprile 2022, sarà un vino di pronta beva, non destinato all’invecchiamento ma al piacere di goderselo subito, la prossima estate. Aspettiamo con trepidante attesa un assaggio di questa nuova referenza di Marzocco di Poppiano!
I ragazzi di Poggio al Chiuso, sul fronte di Barberino-Tavarnelle, sono soddisfatti della quantità di uve e dalla qualità elevata registrata fino a questo momento, essendosi salvati dalla gelata di aprile. Registrano, quindi, un andamento regolare della stagione. Tra pochi giorni dovrebbe iniziare la vendemmia per il loro spumante metodo classico rosé, a base di Sangiovese, ancora in cantiere. Curiosa ed entusiasta di vederne la nascita, tra qualche anno!
Vista la previsione rosea per questa vendemmia, i fratelli Corti auspicano di poter destinare le uve di Sangiovese – solitamente utilizzate per il loro IGT Toscana “Le Cappelle” – per produrre il Chianti Colli Fiorentini Riserva, se la qualità sarà all’altezza della denominazione. Sarebbe una bella novità per Poggio al Chiuso! In bocca al lupo ragazzi!
Marco Ferretti, direttore dell’azienda La Querce a Impruneta, mi racconta di come, nonostante il calo produttivo dovuto alle gelate primaverili, la vendemmia sarà di buona qualità e verrà, con tutta probabilità, effettuata in passaggi differenti a causa della difformità di maturazione delle uve. L’obbiettivo è destinare una quantità maggiore di Sangiovese da vinificare in orci di terracotta per la produzione del loro Toscana Igt Terra diVino, che riscuote un sempre più elevato gradimento tra i clienti.
Grazie ai produttori per le interviste e le informazioni e le speranze condivise. Un grande in bocca al lupo a tutti in vista della prossima vendemmia!
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